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Si chiude l’XI edizione della fiera di frontiera The Others Art Fair

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Si è chiusa l’XI edizione di The Others Fair, la fiera dedicata all’arte contemporanea emergente nel panorama dell’Art Week Torinese.

“Nel primo pomeriggio di questa domenica, il flusso di visitatori ha superato la quantità di pubblico dello scorso anno alla medesima ora. The Others è una fiera multitasking perché si rivolge a un target molto stratificato che comprende davvero tutti i segmenti di pubblico. Un’edizione con lo sguardo rivolto verso il futuro del mondo, è questo l’elemento che ha contraddistinto l’edizione 2022 di The Others in attesa di conoscere quale sarà l’orizzonte di The Others 2023” commentano Roberto Casiraghi e Paola Rampini, fondatori di The Others Fair.

La location scelta, il Padiglione 3 di Torino Esposizioni progettato da Pier Luigi Nervi, ha permesso la realizzazione di un display espositivo a forma di labirinto. Un invito a fare esperienza diretta dell’arte attraverso il gioco: Pacman, l’icona contemporanea pop del nostro secolo rappresenta un pubblico curioso e aperto a nuove esplorazioni, quando vengono loro offerte nuove occasioni di scoperta attraverso formule originali e all’avanguardia.

Oltre 60 gli espositori presenti in fiera provenienti da Perù, Giappone, Danimarca, Albania, Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Paesi Bassi, Slovacchia e Svizzera oltreché dall’Italia a partire da Torino a Milano, fino a Ragusa e Palermo attraverso gallerie, spazi non profit e artist run space. Ad aprire inoltre con una performance live The Others Art Fair il progetto proposto dalla Fondazione La Quadriennale di Roma che, per l’occasione, ha coinvolto l’artista Marco Raparelli nella realizzazione di un wall drawing on site.

La qualità della proposta artistica di questa XI edizione è stata infatti particolarmente apprezzata grazie alla varietà dei linguaggi in un confronto artistico intergenerazionale che riconferma The Others come piattaforma di incontro e di scambio che da sempre si contraddistingue per la sua vocazione provocatoria, eccentrica e internazionale, in grado di sprigionare energie creative nuove.

Assegnati infatti anche i quattro premi dell’edizione 2022 proposti grazie ai partner della fiera. Il premio Operæ per l’arte contemporanea è stato assegnato ex aequo all’opera “Draft #1” (2022) degli artisti Zeroottouno, presentata dalla galleria Fabbrica EOS (Milano), e a “Stallion Stamina” (2021) dell’artista Malte Linnebjerg, proposta dalla galleria Stereo Exchange (Copenhagen). Enrico Smerilli con l’opera “Serie Balloon” (2016), della galleria torinese CRAG, è risultato vincitore del Premio Zenato Academy. Svelata inoltre la vincitrice della Residenza d’artista di un mese, proposta dal Comitato Piero D’Amore, assegnata a Letizia Scarpello proposta dalla galleria Lamb. La Behnoode Foundation ha assegnato un premio di acquisizione a Anna Capolupo rappresentata da VGO Associates. Per volere della Behnoode Foundation l’opera verrà donata ad un museo del territorio torinese.

Gli eventi che hanno costellato la fiera hanno visto inoltre protagonisti anche diversi progetti della scena culturale torinese, valorizzando il territorio in cui è nata: l’offerta musicale realizzata in collaborazione con TUM, che ha animato l’Area Garden fino a tarda notte e la presenza dei festival culturali più importanti della Città Torino come Torino Fringe Festival, Share Festival, Torino Graphic Days, Festival delle Colline Torinesi e Piedicavallo Festival.

Un ricco palinsesto anche per la web tv che attraverso i suoi 35 talk ha visto la partecipazione di oltre 50 ospiti fra direttori di museo, curatori, collezionisti, influencer e comunicatori dell’arte che hanno ruotato intorno alla manifestazione durante i quattro giorni di Fiera.

Archetipo di complessità e smarrimento ma anche metafora di sfida e astrazione dal mondo l’XI edizione riflette sui grandi temi d’attualità a partire dal focus sul dialogo intergenerazionale, in particolare sulla relazione tra uomo e nuove tecnologie, sul rapporto tra Oriente e Occidente, ponendo anche l’accento sulla performance e la sperimentazione artistica e lasciando ampio spazio ai temi della femminilità, del corpo e del linguaggio.

Anche quest’anno, The Others Art Fair è riuscita nel proprio intento di dare spazio e visibilità alle realtà emergenti, rompendo gli schemi grazie a un format unico e indipendente che continua a sostenere il fondamentale dialogo tra pubblico, arte e territorio.

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