Cittadini
Piemonte: dal PNRR i primi 91 milioni per la digitalizzazione della P.A.
Grazie ai fondi del Pnrr 699 Comuni piemontesi hanno la certezza di ricevere complessivamente oltre 91 milioni di euro per la digitalizzazione. Hanno infatti già ottenuto il decreto di finanziamento e, a seconda delle scadenze, al massimo entro settembre 2024 dovranno aver concluso l’affidamento diretto dei lavori e aver rendicontato l’implementazione dei servizi.
«Quello di oggi è un momento importante perché facciamo il punto sul grande lavoro che è stato fatto nel campo della digitalizzazione che, insieme alla transizione ecologica, è uno dei pilastri sui quali si fonda il nostro futuro – ha esordito l’assessore regionale all’Innovazione, Ricerca e Digitalizzazione, Matteo Marnati – Sono particolarmente orgoglioso dei risultati importanti raggiunti dalla Task force composta da CSI e Fondazione Piemonte Innova che ha permesso di sostenere i Comuni, soprattutto i più piccoli nel complesso meccanismo di accesso ai bandi e di attrazione dei fondi europei. E sul Piano nazionale della Banda Ultra Larga i numeri, a tutt’oggi, ci rendono un quadro decisamente buono con il raggiungimento di circa il 50% dei comuni piemontesi finalmente ad alta connettività».
Complessivamente i bandi nazionali per la digitalizzazione abilitano circa 306 milioni di euro per i 1.181 Comuni piemontesi. Proprio per fare in modo che la minor parte possibile di queste risorse risulti inutilizzata, l’amministrazione regionale ha avviato a fine giugno la task force #PiemonteDigitale2030 insieme a CSI Piemonte e Fondazione Piemonte Innova (già Torino Wireless) e in stretta collaborazione con le tre Associazioni dei comuni piemontesi: Anci, Anpci e Uncem. L’obiettivo è quello di rendere disponibile un servizio di informazione e competenze per aderire ai bandi.
Sino ad oggi, sono 230 le amministrazioni comunali che ne hanno già usufruito, sia dopo aver partecipato direttamente agli incontri organizzati sul territorio nei mesi scorsi, sia utilizzando il servizio telefonico. Di questi Comuni circa l’80% ha poi deciso di partecipare a uno o a più bandi previsti dalla Misura 1 del Pnrr per la digitalizzazione della pubblica amministrazione.
«I risultati presentati oggi sono significativi – ha affermato Pietro Pacini, direttore generale di CSI Piemonte – In questi mesi abbiamo lavorato a fianco dei Comuni, soprattutto a quelli più piccoli, per supportarli e accompagnarli nell’accesso ai fondi del PNRR per la trasformazione digitale.
Il Programma regionale Piemonte Digitale 2030 e la task force, di cui il CSI fa parte, hanno permesso a numerose Amministrazioni pubbliche piemontesi di accedere alle ingenti risorse dedicate all’innovazione. Ora è il momento di focalizzare gli obiettivi e pianificare correttamente gli interventi e su questo il CSI potrà fornire il suo supporto per aiutare i Comuni a sfruttare al meglio questa grande opportunità di sviluppo».
«Per Piemonte Innova è un orgoglio confermare, attraverso questo progetto, il suo ruolo di Ente a supporto della strategia regionale per la digitalizzazione dei comuni, soprattutto i più piccoli – ha affermato Massimiliano Cipolletta, presidente di Piemonte Innova – Inoltre, questa iniziativa di sistema ci ha permesso di rafforzare la partnership strategica con CSI Piemonte che, infatti, da quest’anno è anche uno dei nostri nuovi soci contributori. Il digitale è la leva dello sviluppo economico e le competenze sono l’energia che lo alimenta. Questo progetto è dunque fondamentale per il nostro territorio perché abilita il futuro di imprese e cittadini grazie a servizi pubblici sempre più efficienti e sicuri».
«Il Covid ha fatto sì che le nostre amministrazioni obbligatoriamente si innovassero nel giro di poco tempo – ha aggiunto Diego Mele, componente della Giunta di UNCEM Piemonte – attivando lo smart working per i dipendenti e i servizi digitali per i cittadini, come ad esempio lo Spid. L’iniziativa della Task force regionale di CSI e Piemonte Innova va nella direzione giusta fornendo finalmente il giusto supporto ai Comuni»
Per Michele Pianetta, vicepresidente all’Innovazione di Anci Piemonte «Accogliamo con favore la notizia riguardante la velocizzazione del piano per la Banda Ultra Larga nella nostra regione. Al tempo stesso auspichiamo però che il confronto con i Comuni prosegua e diventi più costante. Tra i nodi irrisolti c’è quello dei ripristini stradali successivi alla posa della fibra. E c’è poi il problema relativo alla lentezza degli iter autorizzativi che coinvolgono enti superiori quali, ad esempio, sovrintendenze e ANAS. Si tratta di questioni che i Comuni segnalano quotidianamente all’ANCI e che possiamo risolvere solo facendo squadra».
Il lavoro della task force prosegue ora su due fronti, entrambi determinanti per il successo. Il primo è il contatto con i quasi 500 comuni che ancora risultano inattivi, anche perché ci sono scadenze imminenti: il 4 novembre scade il bando “Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici”, l’11 novembre quello dedicato alle “Piattaforme Notifiche Digitali” e il 25 novembre quelli per “Adozione piattaforma PagoPA” e “Adozione AppIO”, insieme all’estensione dell’utilizzo delle piattaforme nazionali di identità digitale – Spid Cie. Il 17 febbraio 2023 andrà poi a scadenza la misura relativa alla “Piattaforma Digitale Nazionale Dati”.
L’altro fronte su cui è impegnata la task force è l’affiancamento ai Comuni nelle fasi successive all’ottenimento del decreto ovvero: nella fase delicata di ingaggio dei fornitori e poi nella mesa in campo delle procedure di controllo e rendicontazione. C’è infatti una finestra di tempo limitata per il conferimento dell’incarico al fornitore e la task force sta contattando i Comuni anche per proporre la sua assistenza per integrare le piattaforme della Regione e arrivare a una standardizzazione sul territorio con maggiori garanzie di sicurezza.
Tra i fattori abilitanti per l’utilizzo ottimale dei servizi derivanti dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione, c’è chiaramente il collegamento alla banda ultra-larga. Ad oggi, stando ai dati recentemente forniti da Infratel alla Regione (aggiornamento al 2/11/2022), sono stati completati con collaudo certificato 346 Comuni per la rete in fibra ottica (FTTH – Fiber to The Home) e 99 siti per la rete wireless (FWA – Fixed Wireless Access). Inoltre, ci sono altri 225 Comuni FTTH chiusi in attesa di collaudo, che verrà fatto nei prossimi mesi, e 198 siti chiusi in attesa di collaudo per la rete wireless.
Complessivamente, a fine anno, secondo le previsioni di Infratel, saranno 405 i Comuni FTTH che saranno chiusi con certificato di collaudo.
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