Piemonte
Non solo carte di identità, a Torino tempi biblici anche per i certificati di morte
A Torino si muore due volte: la prima quando si smette di respirare, la seconda all’anagrafe, in attesa del certificato di morte. Le difficoltà che coinvolgono le anagrafi di Torino, oberate di lavoro, costringono i cittadini a lunghe attese non solo per le carte di identità ma anche per i certificati di morte.
“Tempistiche di rilascio di una certificazione di decesso che si sono rivelate particolarmente lunghe – commenta il consigliere Pino Iannò di Torino Libero Pensiero – e mi hanno costretto, dopo molte segnalazioni, a presentare un’interpellanza e capire qual è l’iter di una pratica in seguito ad un decesso”.
Quando viene a mancare una persona cara, si alza il muro della burocrazia che richiede un’infinità di documenti e attestati, in particolare il certificato di morte. Un documento che obbligatoriamente serve a completare le pratiche relative alla successione, il principale adempimento burocratico che deve affrontare una famiglia al momento della perdita di un proprio caro.
Chiudere le utenze e quindi permette di modificare o cessare definitivamente i rapporti con i fornitori di luce, gas, telefono e per l’interruzione del canone Rai.
Interrompere la pensione, è obbligatorio presentare il certificato di morte presso gli uffici dell’INPS, o di qualsiasi altro ente previdenziale, per bloccare l’erogazione di pensioni o sussidi;
Per richiedere permessi lavorativi, il certificato di morte è necessario per avere tutte le ore e i giorni di permesso necessari per affrontare le incombenze legate al momento luttuoso.
Oggi in Consiglio comunale, l’assessore Tresso ha risposto puntualmente alle richieste dell’esponente del Gruppo Misto.
E’ emerso che i certificati rilasciati quotidianamente oscillano tra 50 e 60 e gli addetti al servizio sono attualmente 9. Il periodo di maggior disagio per il rilascio delle certificazioni è avvenuto tra luglio e agosto di quest’anno a causa di un sensibile numero di decessi, ordinariamente 250 e che nell’ultima settimana di luglio ha raggiunto il picco di 416.
Incremento che ha portato, come evidenziato nell’interpellanza di Iannò, ad attendere anche 33 giorni (tempo massimo) di rilascio dei certificati di morte. Dal 14 ottobre il tempo di lavorazione si è assestato su 25 giorni.
Quanti sono stati i certificati rilasciati negli ultimi anni, ha chiesto il consigliere?Nel 2019 sono stati 10557 gli atti, 2020 – 12106, 2021 – 11999, fino al 7 ottobre 2022 – 9444.
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