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Cultura

Tutto sotto – Sotto Zero, intervista con Ernesto Chiabotto

Gabriele Farina

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Sedici racconti che vanno dal thriller al noir, all’horror al distopico. Sedici autori liberi di esprimersi con due soli confini: l’ambientazione piemontese e portare il lettore sotto zero. E’ Sotto Zero, la nuova raccolta della serie ‘Tutto sotto’ di Neos Edizioni curata da Ernesto Chiabotto, che abbiamo intervistato. Trovate qui la recensione completa del libro.

Siamo ad un nuovo capitolo di Tutto sotto, che questa volta ci porta Sotto Zero. Uno ‘zero’ che però non è solo termico?

Come prima cosa ti ringrazio ancora una volta dell’ospitalità tra le tue pagine. Per la risposta, direi proprio di no, non lo è. Lo Zero è un numero particolare, uno spartiacque tra positivo e negativo, sopra e sotto e tanti altri parametri, compresi quelli più simbolici. Può essere anche un punto di partenza o arrivo e quindi considerare lo Zero solo come parametro termico è certamente riduttivo. E gli autori sono stati bravi ad uscire dalla semplice e banale interpretazione, diciamo, meteorologica.

Come hanno interpretato il tema gli autori?

In vari modi. Naturalmente il tema del freddo è presente, era quasi inevitabile, ma in modi davvero fantasiosi. È evidente che il fatto di essere in questa regione, il Piemonte, nordica e montuosa, ha portato a racconti in cui il freddo era un assoluto protagonista. Ma interviene anche la Matematica, almeno come punto di partenza, una scala altimetrica in cui stare sopra o sotto lo zero cambia radicalmente la prospettiva e lo sviluppo. Poi ci sono altre ancora interpretazioni, più concettuali.

L’ambientazione è invece, come sempre, legata al Piemonte. Dove ci portate in questo viaggio?

Sì, è una scelta precisa di Neos Edizioni quella di rimanere ancorati al nostro territorio, che personalmente condivido appieno. Per il momento trovo sia giusto rimanere in regione, poi in futuro, si vedrà. Questa volta c’è molta Torino e paesi limitrofi, poi le valli del cuneese, Val Varaita e Val Po. Andiamo anche nelle Langhe, in Val Chisone e in valle di Susa, fino al lago del Moncenisio. Insomma un bel giro piemontese.

Come sempre la varietà di stili, temi e generi è notevole. Questa volta ci sono anche diversi viaggi nel tempo…

La varietà di stili e generi è una caratteristica importante di TuttoSotto e per una antologia che fa del mistero il suo tema principale credo che sia un valore aggiunto. Non c’è certamente rischio di annoiarsi, anzi! Anche quest’anno si varia dal noir classico al poliziesco, dal distopico al fantastico, con qualche tocco di horror o meglio di soprannaturale. Più che viaggi nel tempo in senso stretto ci sono dei richiami al passato con racconti ambientati negli anni ’70 o inizio ‘900 oltre a quelli ambientati in un futuro più o meno distante. Da segnalare, a questo proposito, che il fatto che si siano evitati i triti cliché pieni di robot cattivissimi o roba simile è cosa non disprezzabile.

Anche questa volta è un bel mix di autori affermati ed esordienti. Chi ti ha stupito maggiormente?

Beh, permettimi di non citare nomi, che in qualità di curatore sarebbe poco elegante nei confronti degli altri. Come tutti, anche io ho i miei gusti e ci sono racconti che mi sono piaciuti di più o di meno. Ho avuto conferme per alcuni racconti scritti molto bene, proprio come mi aspettavo. Ci sono due esordienti, due donne, che mi hanno davvero sorpreso per la freschezza della scrittura e la fantasia dell’interpretazione del tema “Sotto Zero”. Infine ci sono stati due racconti scritti da “veterani” che mi hanno spiazzato perché pensavo continuassero con un loro stile, riconoscibile in un certo modo, invece hanno proposto qualcosa di totalmente inatteso. È stato divertente, se così si può dire visto che parliamo pur sempre di noir.

Contenuto speciale: la prefazione di Massimo Tallone. Gli sono piaciuti i racconti?

Massimo Tallone è un giallista di successo e uno scrittore raffinato. Per noi è stato un onore che abbia accettato di scrivere la prefazione per un’antologia di scrittrici e scrittori molto meno famosi, se non addirittura esordienti. Noi ci siamo visti in diverse occasioni e confrontati sui temi tra stili e racconti e l’impressione che ho avuto è che non si sia pentito dell’impegno preso “al buio”, quindi tutto mi fa pensare che sia rimasto soddisfatto del risultato finale.

Sei contento di come sta crescendo il progetto ‘Tutto Sotto’?

Io personalmente sì, ma io ti parlo da curatore, cioè da uno che ha contatti con autrici e autori e deve dialogare con tutti e con lo scopo di costruire un’antologia bilanciata. Non è sempre facilissimo, ma mi aiuta un minimo di esperienza e, con molti, il rapporto che si è costruito negli anni sulla base di conoscenza e stima reciproca. Posso dire di aver conosciuto, in questi tre anni, persone davvero interessanti, con le quali si può parlare e confrontarci in maniera molto costruttiva, senza mai dimenticare di rimanere umili, con i piedi per terra. Voglio dire che nessuno di noi crede di essere Stephen King o Agatha Cristie, ma ci impegniamo sempre per migliorarci. Penso che aver proposto temi stimolanti e curiosi abbia fatto del bene a tutti, dal punto di vista della scrittura, che è il parametro fondamentale su cui venir giudicati da chi ci legge.
Tutti gli anni è una sfida, in cui ci mettiamo in gioco tutti, me compreso, con una dura selezione che mira soltanto alla qualità.
C’è anche da dire che il successo di un’iniziativa editoriale si misura attraverso la risposta dei lettori, cioè dalle vendite e dai riscontri diretti o meno che arrivano da parte del pubblico. Io non seguo la parte commerciale ma a quanto mi dice Neos Edizioni, il risultato di vendite pare piuttosto buono.
Quindi spero che potremo continuare con un prossimo tema da sviluppare per il 2023

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