Asti
Si è conclusa l’edizione 2022 di Asti Musica
Sono state due settimane intense di concerti quelle di Asti Musica. Sotto il palco l’ondata trap ha visto confluire il popolo festante di Rhove e di Rondodasosa, e poi le smaglianti esibizioni di Gianluca Grignani, Fabrizio Moro, Matteo Romano ed Ermal Meta che hanno portato dal vivo le loro hit per i numerosi fan accorsi, le intense performance di Cristiano Godano e quella di Simone Cristicchi con Amara nel tributo al Maestro Franco Battiato, il sold out di un esilarante Pucci e le migliaia di persone giunte per i padroni di casa Piero Cottoe Beatrice Pasquali, i ragazzi di Asti God’s Talent e le super band di Asti on Stage.
Soddisfazione del sindaco Maurizio Rasero che dichiara: «È stata un’edizione importante, perché quella della ripresa, e soprattutto necessaria per organizzare le prossime edizioni. L’ho vissuta e partecipata, intervenendo tutte le sere, portando i saluti e i ringraziamenti della città agli artisti e spesso al numeroso pubblico intervenuto. Artisti che, ancora una volta, ci hanno consentito di dare risposte a pubblici differenti e con gusti eterogenei. La parte del leone l’hanno fatta i giovani, sia gli artisti che i ragazzi che hanno avuto la possibilità di vedere ad Asti i loro beniamini. Visto il momento di incertezze che continuiamo ad attraversare, sono complessivamente soddisfatto».
Per l’assessore Paride Candelaresi: «L’Italia dei festival musicali estivi riaccende i motori e Asti quest’anno non è stata da meno. La piena capienza dei luoghi di spettacolo, al chiuso o all’aperto, è stata da tempo riconquistata. Astimusica è un festival che, giunto alla sua venticinquesima edizione, si colloca a pieno titolo come uno degli eventi musicali più importanti dell’estate astigiana, avendo ospitato nel corso della sua storia molti tra i più importanti artisti italiani e non. I numeri delle presenze aprono forse a ragionamenti da fare con sponsor e organizzatori, ma il dato numerico preso da solo non rileva e di certo nulla sottrae alla grandiosità delle scelte artistiche. La manifestazione, con la sua iconica scritta sul campanile della Cattedrale, accende da anni gli animi degli spettatori. Ancora oggi ricordo con affetto alcuni dei concerti più belli della mia esistenza: Elisa nel 2001 con i suoi due primi potentissimi dischi e Carmen Consoli nel 2004 a reinterpretare i classici del blues e del rock con tanto di boa di piume colorate al collo. Il mio ringraziamento più grande va agli organizzatori, agli sponsor, ma soprattutto agli abitanti delle zone limitrofe alla piazza per pazienza e sensibilità dimostrate, e a Massimo Cotto per l’impegno, la professionalità e la genialità del suo lavoro».
«È stata la mia prima edizione – afferma il dirigente del settore cultura e manifestazioni del comune Angelo Demarchis – e finalmente dopo aver vissuto tante edizioni da spettatore, è stato bello essere parte integrante di questa sfida. Visto il periodo difficile, aver ottimizzato le risorse interne puntando comunque sulla qualità degli artisti e sulla sinergia fra collaboratori e sponsor è una grande soddisfazione, pari a quella provata tutte le sere nel vedere un meraviglioso pubblico abbracciato, festante e numeroso in Piazza della Cattedrale. Un ringraziamento particolare va ai collaboratori dell’ufficio manifestazioni, ai quali sono particolarmente grato. Senza di loro tutto ciò non sarebbe stato possibile perché sono stati cuore e motore e soprattutto cerniera di unione con tutti i professionisti del festival, anche grazie al buon rapporto di collaborazione fra il Comune, Monferrato On Stage, Wake Up, le associazioni Abbracciamo e Futura, tutti i tecnici e il personale de L’Altoparlante.”
Infine Massimo Cotto, in qualità di direttore artistico del festival, dice: «Un grande successo in un momento molto difficile, ma ho sempre detto che i numeri non sono tutto e lo ribadisco anche oggi. Quello che conta, nell’arte, è far star bene la gente, renderla felice, farla tornare a casa contenta. Questo è il compito di un direttore artistico. In 25 anni ci siamo riusciti quasi sempre. Gli abbracci e i sorrisi degli sconosciuti alla fine di una serata sono il premio più bello di un’edizione obiettivamente difficile dal punto di vista economico, ma che abbiamo portato a casa nel migliore dei modi, forse anche oltre le aspettative».
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