Fotogallery
A Torino in una scuola il museo dedicato al partigiano Erich Giachino
Enrico Giachino, dopo essersi diplomato al Regio Istituto Tecnico di Torino Germano Sommeiller, impiegato alla Fiat, si iscrisse alla facoltà di economia e commercio dell’Università di Torino. Nel 1941 fu chiamato alle armi e divenne sottotenente di complemento nel 15° Reggimento Autieri, al momento dell’armistizio dell’8 settembre 1943 decise di non arrendersi ai tedeschi ed entrò nella resistenza dandosi alla macchia nella zona di Viù nelle Valli di Lanzo. Con il nome di battaglia di Erich organizzò le prime bande armate, costituite soprattutto da ex militari sbandati e fece parte del 1° Comitato Militare Regionale Piemontese (CMRP) come rappresentante delle Brigate Matteotti. Il 31 marzo 1944 fu catturato da membri della Federazione dei Fasci Repubblicani nella sacrestia della chiesa di San Giovanni a Torino, assieme ai compagni, mentre si teneva una riunione clandestina del CMRP. Incarcerato e processato a Torino dal Tribunale speciale venne condannato a morte e fucilato il 5 aprile 1944 nel Poligono del Martinetto di Torino da un plotone della Guardia Nazionale Repubblicana insieme a Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino. Gli fu conferita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese