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L’Università di Torino svela il nuovo logo per presentarsi alla sua comunità e al mondo

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Oggi, martedì 28 giugno alle ore 17.30, il Rettore Stefano Geuna, la Prorettrice Giulia Carluccio e il Direttore Generale Andrea Silvestri, presentano alla comunità accademica il nuovo logo dell’Università di Torino in occasione dell’inaugurazione della mostra “Un toro che poggia su tre libri, un’aquila coronata in atto di fissare il sole” ospitata nel Palazzo del Rettorato (Via Verdi 8/Via Po 17, Torino).

La mostra ripercorre le fasi più significative della storia dell’identità visiva dell’Ateneo, a partire dalla riscoperta novecentesca del sigillo del 1615 da cui trae origine il logo di UniTo, le prime realizzazioni e le successive evoluzioni, fino all’ultimo attuale ridisegno, volto a favorire una migliore riconoscibilità e distintività, allineandolo a estetiche più contemporanee e più adeguate alle diversificate esigenze di comunicazione attuali, cui è dedicata una narrazione multimediale.

Il restyling del logo è partito dallo studio del sigillo originale, mettendo al centro i simboli in esso presenti e i loro significati. La pubblicazione recente di un articolo a cura di ricercatrici e archiviste di UniTo ne ha aggiornato l’interpretazione, a partire dal ritrovamento di un cimelio di cui l’Ateneo è venuto in possesso. La progettazione si è concentrata sui simboli – i tre libri, il toro, l’aquila coronata e il sole – e sulla loro organizzazione spaziale.

La prima fase del lavoro ha previsto un’analisi comparativa, dalla quale è emersa la tendenza comune a molte istituzioni plurisecolari a rinnovare il proprio emblema, intervenendo sulla semplificazione del disegno. In particolare, omettendo gli elementi non significativi dal punto di vista simbolico, quelli con una funzione più “decorativa”, ma salvaguardando invece quelli irrinunciabili. L’intervento più significativo ha riguardato la riduzione – da tre a una – delle croci poste sui tre libri su cui poggia il toro, introdotte solo alla fine degli anni Novanta, ma non presenti né nel sigillo del 1615 né nelle prime realizzazioni moderne del 1925.

È stata mantenuta la sola croce di sinistra, in quanto simbolo della facoltà di Teologia, una delle tre facoltà presenti all’atto della fondazione (insieme a quella di Giurisprudenza e quella di Medicina e Arti), mentre sono stati omessi sia il fermaglio sul libro centrale, sia il segno indistinto – forse la quarta zampa del toro – sul terzo libro. In questo passaggio è stato fondamentale il contributo di Luisa Gentile, archivista di Stato e sigillografa, in merito alla corretta lettura e interpretazione dei simboli presenti.

Il secondo passo è stato intervenire sulla legenda esterna alla composizione. Nel sigillo originario è presente il testo: SIGILL UNIVERS AUGUSTAE TAURINORUM, nel nuovo logo compare invece la denominazione UNIVERSITAS STUDII TAURINENSIS, ossia come veniva chiamata l’Università di Torino nelle più antiche bolle papali riferite all’Ateneo.

La concisione di questa espressione ha consentito – nel logo finale – di inserire un’informazione chiave, prima assente: la data dell’anno di fondazione dell’Ateneo, il 1404, dando evidenza a un elemento fondamentale dell’identità di UniTo. Questa scelta ha consentito di gestire con maggiore facilità la semplificazione della componente testuale del logo: non più Università degli Studi di Torino, ma Università di Torino.

“Il nuovo logo – ha dichiarato Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – nasce dal desiderio di ricondurre l’immagine di UniTo a un’estetica più attuale e più contemporanea. La storia del nostro Ateneo compie quindi un passo importante verso il futuro. Si riaffaccia al mondo attraverso una rappresentazione di sé autorevole e dinamica.

Presentiamo oggi, con questa mostra, l‘esito di un processo di elaborazione grafica e simbolica improntato ad una profonda fedeltà filologica, che ha coinvolto la nostra comunità, nella piena consapevolezza che un logo costituisce lo specchio dell’identità della collettività. Dà forma a ciò che insieme siamo stati, siamo e saremo. La soluzione alla quale i nostri migliori esperti ci hanno guidati valorizza la tradizione in una chiave più leggibile e stagliata: i simboli originari del sigillo secentesco sono stati mantenuti, ma è stato realizzato un efficace ridisegno complessivo, per favorire una migliore riconoscibilità e distintività, allineandolo alle più attuali e diversificate esigenze di comunicazione”.

Il nuovo logo di Ateneo è stato realizzato da Nadia Borgetti, nell’ambito di un percorso di revisione guidato dal rispetto filologico e interpretativo dei simboli presenti nel sigillo originario, nel contesto di una tensione generale orientata al rinnovamento. A questo fine, fondamentale è stato il contributo del gruppo di studio individuato dal Senato Accademico per approfondire questioni storiche e filologiche, composto – oltre che dall’autrice – dalla Prorettrice Giulia Carluccio che lo ha guidato, dal latinista Ermanno Malaspina, dagli storici Irma Naso e Gianluca Cuniberti, da Alessandro Mauro, presidente della Commissione Programmazione e Sviluppo del Senato, da Paola Novaria e da Stefania Stecca. Preziosa la collaborazione di Luisa Gentile dell’Archivio di Stato di Torino.

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