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Cultura

A Torino il teatro è in carcere con Trolley di Claudio Montagna

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TROLLEY è la nuova rappresentazione teatrale, per la regia di Claudio Montagna, in programma il 6-7-8-9 giugno ore 21.00 presso il teatro della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Lo spettacolo è il risultato del laboratorio teatrale condotto a Torino dalla Compagnia Teatro e Società, con la Scuola sui Mestieri del Teatro nell’ambito del progetto “PER ASPERA AD ASTRA come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” coordinato da ACRI e sostenuto a Torino e a Genova dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. L’iniziativa, avviata a livello nazionale 4 anni fa col supporto di 11 fondazioni, vede il coinvolgimento, in 14 istituti di pena, di circa 250 detenuti in percorsi di formazione artistica e professionale sui mestieri del teatro.

Il laboratorio, iniziato a settembre 2021, con il sostegno organizzativo e la collaborazione dell’IIS Giulio, dell’IPIA Plana – Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino e del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, ha coinvolto un gruppo di 30 detenuti del Padiglione A e del padiglione C che saranno in scena per la rappresentazione, insieme ad attori professionisti. Un gruppo del Padiglione B ha collaborato alle attività per l’allestimento, realizzando le scenografie sotto la guida delle maestranze del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale. Anche l’edizione 2021/2022 del laboratorio è stata possibile grazie alla collaborazione della Direzione e degli Agenti di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” e all’impegno profuso dall’IPIA Plana, dall’IIS Giulio, dal Teatro Stabile e dalla Fondazione Compagina di San Paolo che hanno permesso di superare le numerose difficoltà, in particolare dovute al protrarsi del periodo pandemico.

LO SPETTACOLO

Intenso il messaggio dal palco dove i protagonisti si trovano ad affrontare una brutale bufera che non lascia altro scampo se non il guardare con coraggio la realtà. L’acqua è inarrestabile. Sale, sempre più su, proprio sulla cima della montagna: ormai, un’isola nella distesa oceanica. Soli. Qualche asse per una piccola zattera, ma niente remi. Nello sconforto, che fare? Bendarsi gli occhi e aspettare? E rimpiangere, e tentare di consolarsi condividendo il bagaglio di rimpianti, ricordi e sogni? È inutile, Il bagaglio si svuota e la salvezza non arriva. Ma, se fosse alzare lo sguardo e affrontare con coraggio la visione del mare infinito che li circonda? Una sola possibilità ma utile, forse, per trovare una via d’uscita grazie alla risposta di ciascuno al momento di estrema difficoltà e al confronto con gli altri. Il percorso è complesso, almeno quanto la realtà carceraria con le sue profonde contraddizioni e con quel bisogno fortissimo di condividere con la città, eccezionalmente ospitata al suo interno.

«Un incontro unico, di grande forza comunicativa, ancora più necessario in un periodo di distanze che rischiano di isolare maggiormente la realtà carceraria dalla città – come sottolinea il regista Claudio Montagna che da trent’anni conduce i laboratori presso la Casa Circondariale di Torino insieme a Teatro e Società – TROLLEY partendo dai pensieri e dalle emozioni dei detenuti restituisce centralità alla persona, in scena con i suoi dubbi e riflessioni sulla condizione umana, senza giudizi e differenze, almeno per il tempo di uno spettacolo».

Con TROLLEY, il regista Claudio Montagna e Teatro e Società riaffermano la concezione di teatro nel contesto carcerario come presidio e punto d’incontro tra il luogo di detenzione e la sua città. Un atto autentico di relazione attraverso il linguaggio speciale e poetico del teatro e che, proprio per il “contenitore” che lo ospita, si arricchisce di un significato più profondo.

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