Ambiente
A Torino le emissioni di CO2 dimezzate in 30 anni
A Torino le emissioni di CO2 si sono ridotte del 47 percento tra il 1991 e il 2019: lo dice il terzo Rapporto di monitoraggio del Piano di azione per l’energia sostenibile (Tape, Turin Action Plan for Energy) approvato questa mattina dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessora alle Politiche per l’Ambiente.
Superate quindi ampliamente le previsioni che indicavano un decremento del 35 percento come obiettivo per il 2020. Il riferimento all’anno 2019 per questo monitoraggio, che rappresenta quello conclusivo del TAPE, è dovuto alla preventiva scelta di non fare riferimento al 2020, al fine di escludere qualsiasi possibile anomalia dei dati associabile alla pandemia da COVID-19.
Il Tape è un documento la cui redazione è prevista dal Patto dei Sindaci, una iniziativa della Commissione europea cui la Città di Torino ha aderito fin dalla sua creazione, nel febbraio del 2009. L’accordo prevede che periodicamente le città aderenti presentino un monitoraggio per verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati, che per la nostra città era appunto il 30% di CO2 in meno nel 2020 rispetto all’anno base, il 1991. Il primo rapporto venne presentato nel 2015.
Il nuovo rapporto oltre ad aggiornare il bilancio energetico e l’inventario delle emissioni al 2019, verifica lo stato di avanzamento delle azioni indicate dal piano. Il documento fornisce indicazioni sulle fonti emissive presenti sul territorio comunale e ne quantifica le emissioni in termini di tonnellate di CO2 (t CO2).
Per quanto riguarda la riduzione dei consumi energetici , le migliori performance riguardano gli edifici comunali (-53%), l’edilizia residenziale (-62%) e i trasporti pubblici (-33%).
Quello residenziale è il settore che, in termini assoluti, nel 2019 ha concorso in maniera più significativa ai consumi energetici: rappresenta circa il 41% dei consumi totali (di cui circa il 40% è gas naturale, il 24% energia elettrica, il 35% teleriscaldamento e l’1% altre fonti). A seguire i trasporti che valgono il 28% dei consumi totali (di cui circa il 49% diesel, 38% benzina, 6% GPL, 5% metano, 2% energia elettrica) e il terziario con il 27% dei consumi totali (di cui il 46% energia elettrica, il 39% gas naturale e il 15% teleriscaldamento).
Le maggiori riduzioni nell’emissione di CO2 rispetto al 1991 sono state rilevate nel settore municipale (-58%) e nel settore residenziale (-65%), mentre il settore dei trasporti (pubblici e privati) ha fatto registrare complessivamente una riduzione del 26%. Nell’ambito del terziario le emissioni totali di CO2 si sono ridotte del 12%.
I settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni sono il residenziale (37% del totale emissivo), il terziario (32%) e i trasporti (27%), mentre le fonti energetiche più coinvolte sono l’energia elettrica (40% del totale emissivo), il gas naturale (22%) e il diesel per autotrasporti (il 14%).
Ridurre ulteriormente le emissioni accrescendo nel contempo la resilienza del territorio attraverso una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici è l’obiettivo che guiderà nei prossimi anni le politiche per l’Ambiente della Città, in linea con l’investitura di Torino tra le “100 Climate-neutral Cities by 2030 – by and for the Citizens” che prevede di anticipare al 2030 la sfida della neutralità climatica.
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