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Cronaca

Sincope in volo e atterraggio di emergenza in Croazia per Marcello Segre

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“Voglio tranquillizzare tutti, ringraziare lo splendido equipaggio EasyJet e quanti mi hanno soccorso in volo facendo effettuare un atterraggio di emergenza. Oggi però un grande merito va ai cardiologi del Giovanni Bosco che, con un’apparecchiatura straordinaria e un particolare test, hanno scoperto una patologia cardiaca che può mettere a rischio la mia vita” – dichiara Marcello Segre, Presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus – “da diversi anni sono impegnato a divulgare l’importanza della prevenzione cardiovascolare e l’uso del defibrillatore donando apparecchiature salva vita e formando cittadini e studenti alle manovre salva vita. Dopo tanto impegno mentre tornavo in Italia dall’Egitto lo scorso 26 marzo ho perso conoscenza e respiro, il mio cuore ha rallentato e si è fermato. Intorno a me il personale della cabina e alcuni sanitari fra i passeggeri che mi hanno soccorso, attaccando anche il defibrillatore. L’atterraggio di emergenza in pochissimi minuti in Croazia deciso da uno splendido comandante e dal suo secondo. I controlli al dipartimento di emergenza di Dubrovnik non davano alcuna evidenza. Rientrato a Torino mi sono affidato alle Cardiologie dell’ASL Città di Torino con le quali collaboriamo. Al Giovanni Bosco sono stato sottoposto al Tilt test specifico per le sincopi e durante la prova è di nuovo insorta l’anomalia avvenuta in aereo e si è così potuto arrivare alla diagnosi che comporterà un intervento. Ho sempre effettuato diversi controlli sempre nella norma” – sottolinea Marcello Segre – “ma non potevo sospettare di avere una anomalia che potesse insorgere cosi’ improvvisamente e mettere a rischio la vita. Nei prossimi giorni mi sarà impiantato un dispositivo antibradicardia. Ora voglio evidenziare le eccellenze che abbiamo nella nostra Città in tema di prevenzione, diagnosi e cura. Occorre affidarsi ai professionisti, agli specialisti e seguire le loro indicazioni ringrazianodoLi per la continua attenzione attraverso anche l’installazione e l’uso di preziose apparecchiature diagnostiche. Grazie a tutto questo potrò continuare con rinnovata passione e sensibilità ma con attenzione alla mission di salvare vite e donare defibrillatori!”

“Fin dagli inizi del mio mandato – dichiara Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino – ho avuto come missione quella di dedicarmi all’Imaging e ad avere tutti i mezzi a supporto per farlo.
Grandi professionisti erano già operativi e altri ne abbiamo arruolati ed abbiamo acquisito nuove tecnologie indispensabili al funzionamento. Tutto ciò a disposizione degli utenti H 24. Siamo orgogliosi che l’amico Marcello Segre abbia apprezzato il risultato di questo gruppo corale”.

“La sincope determina l’1-5% degli accessi in DEA e l’1-3% dei ricoveri ospedalieri – afferma il dott. Alberto De Salvia Responsabile della SS Elettrostimolazione dell’Ospedale San Giovanni Bosco. La mancanza di uno standard diagnostico – continua il dott. De Salvia – determina la frequente ospedalizzazione e l’utilizzo di indagini costose e a bassa resa con impatto significativo sulla spesa sanitaria. La Sincope Unit (SU) è una struttura funzionale col compito di fornire un approccio standardizzato per diagnosi e gestione delle sincopi, con staff dedicato e possibilità di accedere alla diagnostica secondo un percorso facilitato. È gestita dallo specialista della sincope, considerato quale figura con specifica formazione. Esiste consenso sufficiente per considerare la SU il percorso ottimale per la gestione della sincope T-LOC (perdita transitoria di coscienza).
All’interno dell’ospedale San Giovanni Bosco esiste una Sincope Unit certificata dal Gruppo Italiano Multidisciplinare per lo Studio della Sincope (GIMSI) dal mese di Febbraio del 2020. I pazienti vi accedono tramite un percorso ambulatoriale o, se ritenuto necessario, con percorso diretto “fast-track” dal Pronto Soccorso”.

“Il progetto Syncope Unit, afferente alla Cardiologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco, è stato fortemente voluto dal dott. De Salvia – precisa la dott.ssa Patrizia Noussan, Direttore della Struttura Complessa Cardiologia 2 – avendo riconosciuto, come indicato nelle Linee Guida Europee, la necessità di avviare ad un percorso diagnostico i pazienti che accedono al DEA per sintomi sincopali o simil sincopali e che spesso vengono inappropriatamente ricoverati per ulteriori accertamenti. Dal 2017 abbiamo richiesto all’Azienda la tecnologia necessaria per la certificazione della Sincope Unit – prosegue la dott.ssa Noussan – e abbiamo progressivamente provveduto alla formazione dei medici in staff. Nel 2021 le acquisizioni sono state completate ma, a causa della pandemia, l’avvio del progetto è stato limitato e sostanzialmente rinviato ai primi mesi del 2022 con la stesura ufficiale di un PDTA condiviso con il DEA dell’Ospedale San Giovanni Bosco”.

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