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Enogastronomia

Il 23 marzo a Torino una cena evento dedicata a Ugo Tognazzi

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Il 23 marzo lo chef e patron del ristorante Dù Cesari di corso Regina Margherita 252, a Torino, Danilo Pelliccia, ha oganizzato una cena evento dedicata a Ugo Tognazzi per celebrare il centenario della nascita di uno dei più grandi attori italiani.

Con Danilo Pelliccia, in una cena a quattro mani, ci sarà Alessandro Uccheddu lo chef di Combo, la location scelta per ospitare l’evento. L’appuntamento è per le ore 20:00 quando, all’interno di questo spazio che è ristorante, ma anche bar, luogo per la musica e l’arte oltre che per l’accoglienza, il giornalista romano Marco Lombardi darà il via alla serata in un dialogo tra aneddoti cinematografici e piatti della cucina romana.

Il menù (90 euro bevande incluse) ideato dai due chef, torinesi d’adozione, è infatti un omaggio alle ricette che Ugo Tognazzi amava realizzare per i suoi amici. Queste le portate della serata: Lingua salmistrata in agrodolce; Disco di melanzane; Risotto Fuxia; Quaglia ripiena alla vignaiola; Torta di mele; Babà con gelato di Lamponi al peperoncino e cioccolato. La cena sarà accompagnata dai vini de La Tognazza, prodotti a Velletri dal figlio dell’attore italiano, Gianmarco Tognazzi, proprio all’interno della storica casa di famiglia.

“Pur essendo nato in Lombardia, Ugo Tognazzi è sempre stato un riferimento legato a Roma e alla sua cultura, anche gastronomica. Il grande attore italiano amava cucinare e già in passato – spiega Danilo Pelliccia – ho reinterpretato dei piatti e delle ricette che lui aveva realizzato e raccolto in alcuni libri. L’omaggio nel centenario della sua nascita mi sembrava d’obbligo anche a Torino perché questa è la città che ha accolto me e la mia cucina, ma anche perché con Gianmarco Tognazzi ci lega un rapporto di amicizia profondo e possiamo dire che il mio ristorante e i suoi vini siano cresciuti parallelamente”.

I piatti della serata del 23 marzo sono ispirati a ricette realizzate da Ugo Tognazzi e raccolte nel suo libro La mia Cucina edito da Sugarco nel 1983. Nel volume, che il figlio dell’attore ha regalato a Pelliccia “Al mio Brother Danilo, sicuro che ti farai ispirare e saprai sapientemente reinterpretare Ugo come sai fare tu!” ci sono dunque i piatti rivisitati per la serata: Lingua salmistrata in agrodolce; Disco di melanzane; Farfalle fuxia; Quaglie alla vignaiola; Torta di mele rovesciata; Babà al kiwy. “Ovviamente abbiamo modificato alcuni ingredienti – spiegano Pelliccia e Uccheddu – cercando di rendere le ricette più attuali. Per esempio la lingua è stata messa a macerare nell’aceto di lamponi, mentre nel Disco di melanzane usiamo la mozzarella di bufala disidratata e le acciughe del Cantabrico al posto di burro e parmigiano. Il primo piatto – proseguono gli chef – è stato sostituito dal riso perché, secondo noi, si sposa meglio con il sugo di barbabietola e abbiamo aggiunto la riduzione di pecorino, mentre per il Babà abbiamo sostituito il kiwy con il cioccolato a scaglie e il gelato con lamponi e peperoncino”.

Danilo Pelliccia

È dal 2013 che Danilo Pelliccia propone i piatti della tradizione romana a Torino, in quel Dù Cesari (www.ducesari.it) meta indiscussa per gli amanti di portate iconiche come Amatriciana, Cacio e Pepe o Carbonara. Autodidatta, curioso e profondo conoscitore della storia della cucina romana Pelliccia ha fatto del suo locale, in questi anni, un vero riferimento del gusto in città. Alla fine del 2021 ha pubblicato anche un libro che ripercorre i tratti salienti della sua vita: si intitola “St’Ajo & St’ojo” e si può acquistare su Amazon (148 pagine, 18,72 euro).

Alessandro Uccheddu

Uccheddu nasce a San Gavino Monreale, in provincia di Cagliari e, dopo una serie di viaggi nel ristorante stellato Al Capriolo e nelle cucine del cuoco Euro-Toques Marcello Trentini, arriva alla Farmacia Del Cambio guidata da Matteo Baronetto, per poi spostarsi in un altro stellato torinese, il Magorabin di Marcello Trentini, al Cornoler di Paolo Zambon fino ad approdare nella cucina di Combo nel settembre 2020. La sua è una filosofia di cucina sempre più matura e delineata, basata sull’utilizzo di materie prime di alta qualità, con un occhio di riguardo per quelle del territorio.

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