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La città di Torino partecipa alla staffetta solidale per le donne in Afghanistan

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Dal 1° gennaio 2022 è partita la staffetta di solidarietà delle deputate e senatrici italiane per tenere alta l’attenzione sulla situazione delle donne in Afghanistan. L’iniziativa è stata promossa dall’Osservatorio sui diritti delle donne in Afghanistan, voluto e costituito dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato che, tra le altre iniziative, si è attivata per aiutare le studentesse afgane iscritte all’università La Sapienza di Roma che non sono riuscite ad espatriare e sono rimaste bloccate all’aeroporto di Kabul, ormai sotto il pieno controllo dei talebani.

L’iniziativa prevede che senatrici e deputate di tutti gli schieramenti si alternino ogni giorno con un tweet, un post sui social o un intervento di fine seduta in Aula sulla situazione delle donne in Afghanistan.

Il Consiglio Comunale di Torino ha votato un atto di indirizzo per chiedere a tutti gli schieramenti politici presenti in Sala rossa di aderire a questa staffetta solidale, per testimoniare l’importanza di presidiare insieme il rispetto dei diritti e valori fondamentali nel mondo.

“Dobbiamo evitare – dice il Vicecapogruppo di Forza Italia del Comune di Torino, Domenico Garcea – che cali il silenzio sul dramma che si sta consumando quotidianamente in Afghanistan, dove i leader talebani al potere stanno sistematicamente cancellando le conquiste femminili ed i diritti umani fondamentali. Per le donne e per le bambine afghane sono tornati “gli anni bui”: non possono lavorare, studiare, viaggiare, ascoltare musica, fare sport, impegnarsi in politica, scegliere chi sposare.

“Ringrazio tutto il consiglio comunale della Città di Torino per aver sostenuto questo documento, – chiude Garcea – perché non possiamo lasciare sole le donne afghane nella difesa dei diritti violati. La loro libertà di esistere è una responsabilità che va assunta e condivisa anche all’interno della nostra comunità cittadina, a partire dai luoghi simbolo delle istituzioni democratiche come il Comune di Torino e la Sala Rossa.”

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