Cronaca
I numeri delle carceri piemontesi nel 2021: 288 atti di autolesionismo, 3 suicidi e 89 sventati dalla Polizia Penitenziaria, 321 colluttazioni e 24 ferimenti
Quello di ieri alla Casa circondariale di TORINO sembrava un pomeriggio tranquilla. Ma poi, come denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, è andata in scena una giornata di ordinaria follia. Ricostruisce gli eventi Vicente SANTILLI, segretario regionale per il Piemonte del SAPPE, che denuncia l’ennesima aggressione avvenuta a Torino: “Ieri, verso 17,30, una detenuta con problemi psichiatrici si è reso autrice di un gesto inconsulto nei confronti di due poliziotte di servizio, tale da rendere poi necessario l’invio delle poliziotte presso il Pronto soccorso del nosocomio cittadino per gli accertamenti sanitari di competenza. Durante l’accompagnamento di una detenuta addetta alla pulizia e alla raccolta dei rifiuti della Sezione, davanti alla cella della detenuta poi andata in escandescenza, all’atto della raccolta la detenuta usciva arbitrariamente dalla cella, spingendo con veemenza il cancello contro l’Agente, per poi portarsi nel corridoio della Sezione stessa. Nel contempo, è intervenuta per prestare soccorso un’altra poliziotta, ma la detenuta opponeva una forte resistenza e strattonava le Agenti operanti”.
“Una storia di ordinaria follia, come purtroppo sempre più frequentemente accadono nelle carceri piemontesi e italiane”, commenta il segretario generale del SAPPE Donato Capece. “Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. I numeri degli eventi critici accaduti nelle carceri piemontesi nel 2021 sono allucinanti: 288 atti di autolesionismo, 7 decessi per cause naturali, 3 suicidi e 89 sventati dalla Polizia Penitenziaria, 321 colluttazioni e 24 ferimenti. In pratica, ogni giorno nelle carceri regionali succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria”.
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