Spettacolo
A Torino arriva l’uomo calamita
Si svolge sino al 7 luglio 2022 la “Stagione Spazio FLIC 2021/22”, intensa programmazione di spettacoli organizzati dalla FLIC Scuola di Circo, progetto avviato nel 2002 dalla Reale Società Ginnastica di Torino.
Nei giorni 21, 22 e 23 gennaio 2022 è in programma “L’Uomo Calamita” di Circo El Grito con in scena Giacomo Costantini, Wu Ming 2 e Cirro, spettacolo che dalla prima messa in scena nel 2017 ha ricevuto numerose ottime recensioni.
“L’Uomo Calamita” nasce da un’idea dell’artista multidisciplinare Giacomo Costantini, tradotta in racconto dallo scrittore Wu Ming 2, musicata da Fabrizio “Cirro” Baioni e infine trasformata in uno spettacolo di circo innovativo, che mescola i diversi ingredienti in maniera imprevedibile e senza ricette prestabilite.
“L’Uomo Calamita” è uno spettacolo di circo contemporaneo, illusionismo, musica e letteratura diretto da Giacomo Costantini in cui un supereroe assurdo combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua, fondendo i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito.
Tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali, la voce dal vivo di Wu Ming 2 guida lo spettatore in una vicenda tra storia e fantasia, quella di un circo durante la seconda guerra mondiale.
Una co-creazione tra circo e letteratura che viene presentata per la prima volta a Torino allo Spazio FLIC, luogo dedicato al circo contemporaneo che la FLIC Scuola di Circo gestiste all’interno dell’area che ospita il progetto culturale Bunker www.variantebunker.com nel periferico quartiere Barriera di Milano, un tempo parte dello Scalo Ferroviario Vanchiglia ed esempio vivo di recupero di spazi industriali dismessi e di loro declinazione in chiave artistica, culturale e sportiva.
I biglietti di ingresso sono di 15 € l’intero e 10 € il ridotto, acquistabili online in mailticket.it o presso la biglietteria dello Spazio FLIC a partire dalle ore 17:30. Il biglietto ridotto è per studenti fino a 26 anni e over 65. Ulteriori informazioni si possono richiedere alla segreteria: tel. 011530217; email booking@flicscuolacirco.it
L’11 settembre 1940 con una circolare telegrafica, il capo della polizia ordina che vengano controllati tutti i carrozzoni, i circhi e le carovane, affinché “vengano rastrellati e concentrati sotto rigorosa vigilanza”.
L’Uomo Calamita e altri fenomeni da baraccone si ritrovano così senza tendone, senza lavoro e ricercati dalla polizia. Lena – una bimba di otto anni – si ritrova invece senza il suo supereroe preferito e senza lo spettacolo che attendeva dall’anno prima. Per sfuggire alla persecuzione, i circensi sono costretti a darsi alla macchia ma, con l’aiuto di Lena, useranno i propri poteri, l’astuzia e il magnetismo per combattere il nazi-fascismo.
In scena il pubblico vedrà l’Uomo Calamita alle prese con i suoi superpoteri. Che ci credano o no, le persone resteranno col fiato sospeso mentre prova in segreto i suoi pericolosi esercizi di equilibrismo magnetico. E se non bastassero i suoi virtuosismi in altezza a far tremare le budella, ci penserà Cirro che sulla batteria sfoga tutta la sua rabbia da quando i nazisti gli hanno ammazzato il fratello.
Wu Ming 2 non solo racconta la loro storia ma ne prende parte. Sarà lui a cimentarsi in un esercizio dalla cui riuscita dipenderà la vita dell’Uomo Calamita, che in uno dei suoi numeri è incatenato, appeso per i piedi, immerso dentro una vasca d’acqua… Sono circensi, quando sfidano la morte lo fanno sul serio
Lo spettacolo ideato da Giacomo Costantini con la collaborazione di Wu Ming 2 ha assunto come modello di lavoro il dialogo tra il processo di creazione di un dramma circense e la costruzione del soggetto narrativo di un romanzo storico.
I due autori si sono confrontati in un fecondo scambio durato due anni: se Costantini ha potuto appoggiarsi sugli approfondimenti storici e narrativi del libro in costruzione, Wu Ming 2 man mano che avanzava con la scrittura ha visto concretizzarsi in gesto circense l’universo che stava scrivendo.
Prima che venisse conclusa la scrittura scenica dello spettacolo è stato coinvolto il compositore e batterista Fabrizio Baioni “Cirro”: ne “L’Uomo Calamita” la musica è interamente eseguita dal vivo e, al pari del circo e della letteratura, è stata parte integrante del percorso di creazione dello spettacolo.
La storia è stata ispirata da quei sinti e rom che presero parte ad azioni di diverse brigate partigiane, ne costituirono almeno una e caddero in eccidi e rappresaglie. Nel mantovano si formò il battaglione “I Leoni di Breda Solini” formato unicamente da sinti italiani, fuggiti dal campo di concentramento di Prignano sul Secchia (MO), dove erano stati rinchiusi nel settembre 1940. Di giorno svolgevano spettacoli, la notte compievano azioni di sabotaggio contro i nazifascisti.
Giacomo Costantini ha scoperto i propri poteri magnetici durante un tour in est Europa nel 2003. Lui non fa l’uomo calamita, lo è davvero: gli si attaccano i metalli al corpo.
Giacomo Costantini, insieme a Fabiana Ruiz, è considerato dalla stampa uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia. È un circense che sul finire degli anni ’90 inizia una ricerca sulla sintesi tra diversi ambiti artistici che lo porterà a occuparsi di drammaturgia circense contemporanea e quindi a firmare diverse regie di circo e di opera lirica. Filosofo appassionato di fisica teorica, ha studiato e applicato al circo la Teoria dei Sistemi Complessi Articolari Chiusi del Prof. Brunelli
Wu Ming 2 è Docente di “Teorie pratica della narrazione” presso l’Università di Urbino e l’Università di Bologna, ha scritto insieme al collettivo Wu Ming: Q, Altai, L’Armata dei Sonnambuli, Proletkult e svariati altri romanzi editi da Einaudi e tradotti in oltre 10 lingue. Collabora con Circo El Grito dal 2015 allo studio del rapporto tra circo e letteratura.
Cirro è il progetto musicale solista ideato da Fabrizio Baioni che, per l’occasione, ha riarrangiato i pezzi dell’album “Sequoya Teeth”. Baioni è batterista e autore dei Drunken Butterfly, Leda, Bushi, Spirale, Bruxa. Ha suonato per Il Teatro degli Orrori, Marina Rei, Serena Abrami.
Foto di Paolo Cudini
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