Enogastronomia
Piemonte, una vendemmia 2021 da quattro stelle. Vino in calo del 15% rispetto al 2020
Poco più di 2,3 milioni di ettolitri contro gli oltre 2,7 del 2020: un calo significativo di produzione ha caratterizzato la vendemmia 2021 in Piemonte con un meno 15%, ma è un’annata che si avvicina all’eccellenza qualitativa e si merita le Quattro Stelle. Positivi anche i dati dell’export nonostante la crisi economica mondiale causata dalla pandemia. Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2021, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. Un lavoro che Vignaioli Piemontesi porta avanti da trent’anni esatti, dal 1992, raccogliendo minuziosamente i dati regionali di maturazione delle uve e dell’andamento climatico in varie zone vitivinicole del Piemonte e svolgendo un’attività di coordinamento di tutti i tecnici viticoli e agronomi presenti sul territorio. L’ultima pubblicazione è stata presentata ad Alba.
Un 2021 vitivinicolo che si classifica dunque tra l’ottimo e l’eccellente, nonostante le criticità climatiche dovute alle gelate anomale avvenute a inizio aprile e alle grandinate estive, a una primavera fredda e piovosa che ha portato a un ritardo vegetativo e a una seconda parte dell’estate molto calda con assenza di pioggia.
L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa fa la sua analisi: «Le avversità atmosferiche hanno inciso sulla produzione a livello quantitativo determinando una diminuzione della resa ma al tempo stesso resta confermata la qualità eccellente del vino piemontese, sia per i vitigni precoci sia per quelli tardivi, e si prospettano quindi vini di qualità richiesti dai mercati internazionali. Prosegue il sostegno della Regione Piemonte al comparto vitivinicolo attraverso tutti gli strumenti a disposizione, a partire dalle misure dell’OCM a favore degli investimenti e della ristrutturazione delle aziende agricole; e a favore della promozione dei vini nei mercati extra Ue; proseguendo con le misure del Programma di sviluppo rurale per i contributi rivolti agli investimenti nelle aziende, ai giovani agricoltori, ad investimenti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; per il sostegno alle attività di informazione e promozione a favore delle produzioni di qualità».
Il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio aggiunge: «Stiamo assistendo a un’euforia dei mercati: nella rivoluzione portata dal Covid-19, il vino piemontese sta vendendo bene in Italia e nel mondo. Ora dobbiamo concentraci su quella che sarà la viticoltura di domani: dal problema dei cambiamenti climatici che ci costringono a un ripensamento delle pratiche agronomiche al discorso della sostenibilità ambientale nelle vigne e della sostenibilità economica per i nostri viticoltori. Con questi cambiamenti repentini, dai mercati al clima, chiediamo alla Regione più flessibilità nelle misure di sostegno dell’agricoltura: non possiamo restare bloccati dalla burocrazia e da progetti lunghi che non si adeguano alle trasformazioni veloci che sono in atto».
Il giornalista Giancarlo Montaldo si è soffermato, poi, sugli aspetti legati all’economia del Piemonte vitivinicolo 2021. La pandemia da Covid-19 ha cambiato alcuni aspetti commerciali del comparto vitivinicolo. Il primo dato da evidenziare è quello sulla superficie vitata: «Dopo parecchi anni di flessioni, nel 2017 la tendenza si è invertita – rileva Montaldo – grazie al fatto che il vigneto piemontese ha ricominciato a mettere a dimora nuovi ettari. La tendenza è proseguita anche nel 2020 nonostante la crisi mondiale da Covid e si sta confermando anche nel 2021». Guardando ai numeri, negli ultimi nove anni (2013 – 2021), il vigneto piemontese ha evidenziato un andamento sostanzialmente stabile e con una situazione di incremento nella fase finale. Nel 2013 la superficie vitata piemontese disponeva di 44.169 ettari, nel 2014 di 43.893, nel 2015 di 43.553, nel 2016 di 43.500, nel 2017 di 44.202, nel 2018 di 44.449, nel 2019 di 44.677 ettari e nel 2020 44.737 ettari. Anche nel 2021 è continuato il recupero della superficie vitata persa nel passato: oggi è di 45.420 ettari, con un netto incremento anche rispetto al valore del 2013.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2021
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2021. La raccolta delle uve è stata lunga, avvenuta tra settembre e ottobre inoltrato. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino ha un calo importante del 15% e si attesta a 2.319.722 di ettolitri. In Italia la produzione è stata di 44,5 milioni di ettolitri (-9% sul 2020).
La vendemmia comunque soddisfa per la qualità: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, molti vitigni sono collocati in vetta della classifica. Si attendono vini dalla bella struttura e complessità, particolarmente armonici e capaci di resistere al tempo. Il risultato migliore è per il Dolcetto e il Nebbiolo che si aggiudicano l’eccellenza con 5 stelle. Vicino all’eccellenza con quattro stelle e mezzo, Arneis, Cortese, Favorita, Moscato bianco, Barbera, Brachetto, Freisa, Grignolino, Pelaverga piccolo e Chardonnay. Seguono Erbaluce, Nascetta, Ruché, Sauvignon Blanc e Pinot Nero (4 stelle). Più difficile la vendemmia nell’Alto Piemonte a causa delle gelate e delle forti grandinate estive: i tecnici assegnano solo un 3 stelle e mezzo.
Le aziende vitivinicole con superfici a DO in Piemonte sono circa 33.781 così distribuite: 12.433 a Cuneo; 12.179 ad Asti; 7.389 ad Alessandria; 1.124 a Torino; 282 a Novara; 225 a Biella; 94 a Vercelli; 55 nel Verbano-Cusio-Ossola. Gli ettari vitati sono in crescita e hanno raggiunto quota 45.420. Cuneo è la provincia con più filari (16.852 ettari), seguita da Asti (15.114), Alessandria (11.416), Torino (1.117), Novara (525), Biella (289), Vercelli (179), Verbano-Cusio-Ossola (25).
La produzione di vini a denominazione di origine rappresenta l’83%. Ci sono 59 denominazioni con 19 Docg. Il Moscato bianco con cui si producono Asti e Moscato d’Asti copre oltre il 25% della superficie vitata regionale (9.453 ettari, 83,9 milioni di bottiglie, 2.739 aziende), seguono la Barbera d’Asti (4.152 ettari, 28, 9 milioni di bottiglie, 1.559 aziende), Barolo (2.152 ettari, 14,8 milioni di bottiglie, 1.250 aziende), Barbera d’Alba (1.457 ettari, 11,6 milioni di bottiglie, 1.234 aziende), Gavi (1.469 ettari, 11 milioni di bottiglie, 250 aziende). Queste 5 denominazioni rappresentano oltre il 50% della superficie rivendicata regionale con una capacità complessiva superiore ai 150 milioni di bottiglie.
Positivi i dati economici del settore dell’agrolimentare piemontese a cui fa riferimento anche il vino: secondo gli ultimi dati divulgati da Unioncamere Piemonte, il settore alimentare cresce tra gennaio e settembre 2021 del 16,3%. Il valore dell’export del vino piemontese supera 1 miliardo di euro.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Paesi Scandinavi, Usa, Germania, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 33 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con circa 6.500 aziende vitivinicole.
Sono 9,2 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte nell’annualità 2021/2022 alla misura promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi a copertura degli anticipi 2022 e dei saldi dei progetti delle annualità precedenti; altri 8 milioni di euro sono stati investiti a favore della sottomisura 3.2 PSR 2014/2020, a sostegno delle attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno alla UE per la valorizzazione delle produzioni piemontesi rientranti nei regimi di qualità. Per la misura ristrutturazione e riconversione vigneti dell’OCM Vino annualità 2021/2022 per l’impianto e la modernizzazione delle superfici vitate, l’investimento regionale è stato di 6,3 milioni di euro. Infine, sono 3,8 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte alla misura Investimenti dell’OCM Vino annualità 2021/2022.
La pubblicazione di Anteprima Vendemmia 2021 è anche scaricabile gratuitamente online andando sul sito www.vignaioli.it
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese