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Appendino: è normale un Paese in cui fa clamore il coming out di Spadafora?

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L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è intervenuta con un post su facebook relativamente al coming out di Vincenzo Spadafora, fatto in diretta tv a Che tempo che fa, da Fabio Fazio.

“Come possiamo considerare normale un Paese in cui fa clamore il coming out di un personaggio politico?“ – ha scritto Appendino.

“Ieri, Spadafora Vincenzo, amico, Deputato del M5S, già Ministro dello Sport, ha parlato pubblicamente, in TV, del suo orientamento sessuale.
Lo ha fatto con il garbo e il tatto che lo caratterizzano, con parole inframezzate da silenzi che tradivano l’emozione di un momento atteso, probabilmente da troppo tempo.
Elementi che – insieme al clamore suscitato – indicano quanta strada c’è ancora da fare verso la piena libertà di tutte e tutti di essere semplicemente ciò che si è, di amare chi vogliamo, di farlo esattamente come dovrebbe essere, ovvero nel modo più naturale e spensierata del mondo.
Ha molta ragione Vincenzo quando sostiene che, nel suo ruolo, ha una responsabilità in più verso i cittadini. E credo che con questo gesto, con le sue parole, l’abbia espressa al meglio.“

“Io spero di cuore che la sua sia un’ulteriore testimonianza virtuosa che spinga tutte e tutti a vivere i propri sentimenti e la propria identità alla luce del sole, nel modo che più li fa stare bene. Al riparo da ogni giudizio, da ogni etichetta.
Che chiunque non debba aspettare un minuto di più per essere se stesso, e che trovi sulla sua strada una comunità pronta ad accogliere, un Paese dove in ogni luogo, in ogni momento, l’identità di ognuno trovi piena cittadinanza.
Questi sono i casi in cui si dice che la Politica deve fare la sua parte, ma viene davvero difficile dirlo dopo le scene in Senato di poche settimane fa, in riferimento al Ddl Zan.
Il Paese ha già dimostrato di essere più avanti di una certa parte di Politica. È nell’altra parte, però, che ripongo ancora fiducia.
In quella che riconosce figli e figlie di coppie omogenitoriali, in quella che agisce concretamente per la tutela dei diritti, in quella che fa dell’inclusione la cifra del suo agire, che vede l’educazione ai diritti come punto cardine del futuro delle nuove e future generazioni. In quella che prende posizione, chiara, netta, precisa, contro ogni discriminazione e che rifiuta qualsiasi ambiguità in tal senso.
In questa politica io credo. E, sono sicura, non solo io.
Un abbraccio a Vincenzo e un augurio a tutte e tutti di trovare la forza che cercano.“

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