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A Torino ci sono 543 Startup e PMI innovative

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Il Club degli Investitori ha presentato l’edizione 2021 del “Report sulle Startup e PMI innovative di Torino”. La Ricerca, che ha analizzato le caratteristiche delle 543 imprese con sede a Torino iscritte al Registro delle Startup e PMI innovative e raccolto il parere di oltre 140 imprenditori, presenta un ritratto di un sistema che si prevede chiuderà l’anno con una raccolta di finanziamenti che supererà i 200 milioni di euro.

Gran parte di questi investimenti proviene da fondi privati – fondi di venture capital e business angel – ed è stata destinata ad aziende “hi-tech”: deeptech (ricerca tecnologica avanzata), robotica, aerospazio, medtech e biotech, assieme all’industrial tech, rappresentano i settori in cui opera la maggior parte delle nuove aziende tech torinesi. Torino si appresta così a diventare la seconda città in Italia per investimenti di venture capital, e la prima per investimenti nell’hi-tech.

Dalla Ricerca emergono anche alcune criticità: rispetto allo scorso anno, gli imprenditori sembrano sentirsi meno legati alla città e al suo “sistema innovazione”, con una diminuzione di dieci punti percentuali rispetto allo scorso anno (quest’anno al 72,6%). Gli imprenditori chiedono alla città maggiore presenza di investitori e più occasioni di networking, e desiderano raccogliere fondi da investitori professionali (business angel e venture capitalist). Nel confronto con altre città europee – novità dell’edizione 2021 della Ricerca – Torino appare indietro per quanto riguarda il numero di imprese innovative presenti e la capacità di attrarre capitali, ma la città mostra di possedere gli elementi su cui sviluppare il proprio sistema nel prossimo futuro.

“Non sarà facile mantenere il primato di quest’anno, dato che l’80% dei capitali è stato raccolto solo da 10 aziende” – dichiara Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori – “di cui solo una ha raccolto 100 milioni di euro. Come abbiamo voluto mostrare nella Ricerca, per il futuro Torino può contare su un sistema fatto di 543 aziende innovative, 14 incubatori e acceleratori, 11 fra fondi di venture capital e corporate venture capital, 4 startup studio e 300 business angel, oltre ai principali istituti finanziari e alle principali fondazioni bancarie nazionali che hanno le radici proprio qui. E non dimentichiamo la qualità delle Università e della ricerca prodotta a Torino, riconosciuta da tutti gli operatori dell’innovazione intervistati nella Ricerca. Torino ha tutte le caratteristiche per mantenere il primato degli investimenti high-tech del venture capital italiano – prosegue Rocchietti – ma occorre che tutti lavorino per attrarre e far crescere nuove aziende tech, definendo i settori su cui puntare, aumentando la politica dei grandi eventi legati all’innovazione e ampliando l’offerta di formazione per i nuovi imprenditori“.

Durante l’evento di presentazione del Report, oltre a Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori, che ha illustrato i risultati della Ricerca, sono intervenuti Andrea Griva, Chairman di SEI – School of Entrepreneurship & Innovation e Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino che ha così commentato i risultati dell’indagine: “Dobbiamo lavorare ancora di più perché Torino sia una destinazione di sempre crescente interesse per gli startupper, indipendentemente dalla provenienza geografica dell’imprenditore. Per questo come Camera di commercio siamo impegnati a far crescere un ecosistema innovativo sempre più attrattivo: mappiamo le realtà già presenti sul territorio con il progetto Torinotechmap, offriamo alle start up corsi di formazione, mentoring, b2b, con il nostro Punto Impresa Digitale, e grazie alla nostra rete EEN promuoviamo l’accesso ad acceleratori in ambito europeo”.

Sono intervenuti inoltre Francesco Rattalino, Dean della ESCP Business School Campus Torino, oltre ai founder di tre startup – ToothPic, Aiko Aerospace e Kither Biotech – intervistati da Alisa Sydow, Assistant Professor della ESCP Business School.

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