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Cronaca

La casa del Concertino dal balconcino è senza pavimento: rischiamo di chiudere per sempre

Gabriele Farina

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Rischia di chiudere per sempre l’esperienza del Concertino dal Balconcino, che ha superato indenne dieci anni di concerti, polemiche, denunce ed un processo nel quale Cristan Maksim e Daria Spada sono stati assolti.

Sono loro stessi a raccontare quali sono i nuovi problemi e a chiedere aiuto:

Comunichiamo con grande sofferenza che il Concertino dal Balconcino, dopo 10 anni di ininterrotta attività, rischia ora di chiudere, trovandoci noi in condizioni insostenibili, causate da una pazzesca fregatura messa in atto da soggetti senza cultura che hanno ridotto la nostra casa in macerie, rendendo lo svolgimento del Balconcino praticamente impossibile.
La nostra casa di 24 metri quadri, da sempre a disposizione come backstage e punto organizzativo per artisti, associazioni e spettatori, è stata demolita e da giugno è inaccessibile, senza pavimento, senz’acqua né corrente elettrica. La ditta edile Orsa Servizi, una cooperativa sociale di recupero tossicodipendenti, incaricata di ripristinare il pavimento danneggiato negli anni da tantissima gente in casa nel corso degli oltre 400 concertini, ha prima preso un cospicuo anticipo per poi, dopo pochi giorni, abbandonare il cantiere. Contro di loro stiamo procedendo per vie giudiziarie, appoggiati dallo studio legale Grande Stevens, sperando così, tra qualche anno, di recuperare almeno una parte dei soldi persi. Nel frattempo siamo sfrattati da casa, tra i divani degli amici e i bed&breakfast in giro per la città, con tutte le spese del caso e con il cantiere ancora fermo, prima per ragioni di perizie giudiziarie e ora per l’impossibilità economica d’ingaggiare nell’immediato una nuova ditta.
Ci rivolgiamo perciò a tutti gli enti, fondazioni culturali, aziende pubbliche e private che hanno a cuore la cultura della nostra città, di intervenire con urgenza, per aiutarci a ripristinare un luogo e un evento che lo scrittore Giuseppe Culicchia, sulla Stampa già nel 2015, definiva “una cosa unica al mondo.”
Un primo atto di sostegno ci arriva dal Comune di Torino, con una lettera istituzionale, firmata dall’assessore Marco Giusta.
Chiediamo a tutti i fun del Balconcino di condividere il nostro appello, perché il Balconcino, oggi di fatto simbolo di una cultura finita in macerie, deve continuare!

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