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Cultura

A Torino la mostra di Enzo Isaia “La luce tra cielo e terra”

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Prenderà il via il 7 ottobre alle 17.30, presso la Galleria Berman di via Arcivescovado, 9, a Torino, la mostra di Enzo Isaia dal titolo “La luce tra cielo e terra”.

L’artista propone una cinquantina di opere, stampate in varie misure, dedicate a Torino, ai paesaggi piemontesi e alle auto stradali Ferrari.La mostra è un vero e proprio viaggio nella natura, nella città, nel design e nell’anima del fotografo.
Un monitor con foto aggiuntive sarà visibile presso la Galleria per tutta la durata dell’allestimento.

Con le sue inseparabili fotocamere, armato di passione e pazienza, per lunghi anni Isaia ha fatto un percorso in un mondo di scelte di stile, di giochi di luce, contrasti e “ombre di nuvole”.
Individuato il luogo da ritrarre, Enzo Isaia lo studia, lo osserva in diverse condizioni meteorologiche e in vari momenti del giorno e della notte, fino a cogliere quello scatto irripetibile in cui la realtà diventa, per pochi secondi, capolavoro.

Nascono così immagini surreali di chiese che emergono dalle nebbie autunnali in una rarefatta atmosfera senza tempo. La Mole Antonelliana, sospesa tra cielo e terra, si staglia su un mare di nubi incorniciata dalle montagne sullo sfondo, illuminate dal sole. Fiocchi di neve ammantano un mondo che ci porta in un’altra realtà e il cielo disegna arabeschi delicati là dove l’occhio comune coglie soltanto ombreggiature. Le nuvole, soggetto molto amato dall’artista, catturate dall’acqua, uniscono cielo e terra in un intreccio di luci e forme.

I dettagli delle Ferrari con design Pininfarina prendono vita emergendo con eleganza dallo sfondo scuro, quasi fossero dive senza tempo di cui l’artista coglie l’essenza. Riconoscibile senza bisogno di un’immagine intera.
L’arte della fotografia Isaia la spiega con una frase semplice, ma importante: “La fotografia ti deve prendere, non devi raccontarla”.

Classe 1941, nato a Pordenone e cresciuto a Torino. Isaia è un uomo che ha saputo fare scelte ponderate, ma importanti, mai azzardate, per ottenere e dare il massimo in ogni esperienza lavorativa.
Dopo gli studi classici e due anni di facoltà di Architettura presso il Politecnico di Torino, si innamora della fotografia sfogliando Images à la sauvette di un grande senza tempo: Henry Cartier Bresson. Inizia l’attività collaborando con il professor Paolo Verzone, documentando scavi archeologici in diverse parti del Mediterraneo.
Isaia comprende che è quella la sua strada.

La passione spinge il giovane artista a cimentarsi come reporter a Milano, ritraendo la vita sfavillante dei personaggi dello spettacolo negli anni ’60: Carla Fracci, Nureyev, Mina, Milva, Celentano, Lucio Dalla e molti altri. Quando Enzo Isaia racconta i suoi esordi, nel suo sguardo brilla lo stesso entusiasmo che doveva aver caratterizzato il suo debutto e, con semplicità ed ironia, descrive la grande opportunità colta nel 1964, con il servizio militare nel corpo degli Alpini come ufficiale: raccontare la naja, dall’ingresso in caserma al congedo. Una prova importante, che ritrae volti di giovani inesperti, e a tratti timorosi, che si affacciano alla vita. Per certi versi, oggi, uno spaccato sociale dell’epoca. Da quegli scatti, nel 1966, prende corpo il volume Noi Alpini (Mursia edizioni), con la prestigiosa prefazione di Giulio Bedeschi. Sono anni di eccezionale fermento e Isaia, fattosi notare dalla prestigiosa rivista Epoca, si vede offerta l’opportunità di lavorare a New York. A questo punto, però, il giovane fotografo è capace di intuire i rischi di una esperienza per cui non si sente preparato e decide, invece, di intraprendere una strada che non lascerà più: inizia a lavorare nel campo pubblicitario dell’automotive come free lance. Il settore è in massima espansione e gli viene richiesto di documentare auto, aerei, trattori e molti altri importanti prodotti dell’industria in esterno e nei Teatri di Posa. Parte da lì un viaggio lavorativo durato per ben 50 anni.

Oggi Isaia vive sulle colline, non lontano da Asti. La voglia di scoprire il mondo attraverso l’obiettivo fotografico non si è mai sopita. Ha solo cambiato forma. In questa nuova fase della sua vita, sono i paesaggi che tanto ama ad interessarlo. La natura, un gregge che pascola o una bizzarra nuvola passeggera, diventano l’opportunità per cogliere l’attimo e farlo diventare arte. Per sempre. L’amore per la fotografia di Enzo Isaia continua oggi come in passato, promettendo di portarci ancora alla scoperta delle meraviglie del mondo attraverso l’obiettivo della sua Nikon.

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