Cronaca
A Torino sequestrati centinaia di simboli fascisti, frasi contro immigrati nelle chat
La Digos ha denunciato sei persone a Torino, militanti di estrema desta, nelle cui abitazioni sono stati trovati centinaia di oggetti con simboli nazi fascisti, fibbie, elmetti, berretti, foulard, bandiere, medaglie, quadri di Hitler e Mussolini. C’erano inoltre una carabina ad aria compressa e un machete.
Il materiale è stato trovato e sequestrato durante 4 perquisizioni, delegate dalla Procura nei confronti di quattro dei denunciati: un 57enne, addetto alla vigilanza privata, già esponente del Fronte Nazionale e di Casapound, su cui pc è stato trovato anche materiale pedopornografico, altri due militanti di 37 e 46, dipendenti presso una società di lavorazioni meccaniche e un 62enne pensionato, tutti residenti nella Provincia di Torino.
L’inchiesta è partita dall’analisi di diverse chat su Telegram e Whatsapp, con nomi evocativi, nelle quali si scambiavano considerazioni violente e di stampo fascista e nazista, si esaltavano episodi di violenza nei confronti degli immigrati e si aizzava ad azioni violente contro gli immigrati e i partiti e i movimenti di sinistra.
Aggiornameto
CasaPound ha inviato il seguente comunicato, che riportiamo:
Tra gli indagati non ci sono né militanti né tesserati a CasaPound Italia. Diffidiamo chiunque dall’accostarci all’accaduto. Non accettiamo strumentalizzazioni politiche, tanto meno su un tema così delicato come quello della pedopornografia: a CasaPound non c’è e non c’è mai stato spazio per questi soggetti.
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