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Gli auguri istituzionali per il primo giorno di scuola in Piemonte

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Come tradizione rrivano gli auguri istituzionali a studenti, famiglie e insegnanti per l’inizio dell’anno scolastico.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio:

Inizia un nuovo anno scolastico e io non posso che augurarvi che sia un anno da vivere insieme, da condividere. Me lo auguro con ogni forza da presidente e me lo auguro con il cuore da papà. Il periodo che ci lasciamo alle spalle è stato duro per ognuno di noi, moltissimo per voi. Ma lo avete affrontato con determinazione, pazienza e coraggio. Ripartite da qui. Camminando verso il vostro e il nostro futuro. Buon primo giorno di scuola.

La sindaca di Torino Chiara Appendino:

Questa mattina, per migliaia di bambine e bambini, è suonata la campanella che li riporta dietro i banchi di scuola.
L’augurio di buon rientro che ho dato loro è l’ultimo da sindaca ma, credetemi, è anche il più emozionante.
Lo è per tanti motivi. Il primo, senza dubbio, è per quella speranza che si legge nei loro occhi, in quello degli insegnanti, delle famiglie, dei lavoratori della scuola, che questo sia davvero l’anno del ritorno alla normalità. Di una scuola in presenza – specie per i più piccoli – che resterà tale.
Tanto i bambini, quanto gli insegnanti, quanto le famiglie, hanno bisogno che la scuola sia quel mondo di contatti fisici, di relazioni, di voci che fanno vibrare l’aria, di sguardi che dipendono dalla luce e non dalla connessione, di risate forti, chiare, distinte, senza ritorni o interferenze.
Mi piace pensare che la scuola sia da sempre la nostra arma più potente contro il Covid19.
Già, perché è qui che si imparano le basi della scienza. Qui si trovano risposte ma, soprattutto, si allenano il dubbio, lo spirito critico, la capacità di analisi, di farsi domande, di cercare risposte.
Qui, con i libri e con il confronto, si sconfiggono complottismi e si mettono alla prova dei fatti teorie strampalate.
Qui, i nani salgono sulle spalle dei giganti – per parafrasare Bernardo di Chartres – e imparano a guardare lontano.
Qui nasceranno tutte e tutti coloro che, in ogni modo, aiuteranno la comunità ad affrontare le difficoltà che prima o poi incontreremo.
So che ancora non tutto è facile. So che ci sono ancora molti nodi da risolvere, sia da un punto di vista logistico che da un punto di vista sanitario.
Ma so anche che le Istituzioni, le scuole, le famiglie, stanno facendo tutto il possibile per garantire che la scuola rimanga quel luogo meraviglioso che deve essere dove cresce la comunità del futuro.
Buon anno a tutte e tutti. Che sia davvero un anno di ripartenza.

L’assessore all’istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino:

Oggi inizierà un nuovo anno scolastico, con tutto il bagaglio di emozioni, paure, speranze che questo passaggio rappresenta per i nostri ragazzi e che la pandemia ha molto amplificato e caricato di peso e complessità.
Sarebbe riduttivo, e anche ingeneroso verso gli sforzi che si stanno mettendo in campo per far ripartire la scuola in presenza e in sicurezza, parlare del 13 settembre “solo” come del primo giorno di scuola.
Non è così, non è solo questo. È molto di più. È una sfida per la nostra Nazione, per la nostra Regione, per le Istituzioni, per le famiglie e per i nostri figli. Per tutti gli studenti e, con una particolare attenzione, per quelli più piccoli, ossia i bambini delle prime classi della scuola primaria, che non a caso si chiama così perché prima e fondamentale tappa di un percorso d’istruzione lungo il quale diventeranno ragazzi, formandosi come cittadini.
Fino a un anno e mezzo fa, mai avremmo immaginato di dover preparare i piccoli della prima elementare alle regole anti-Covid. Il primo giorno di scuola è molto di più del metro di distanza e dei banchi da sanificare: la scuola non è solo un luogo fisico dove dover presenziare giorno dopo giorno, ma è innanzitutto il cuore di un innegabile diritto.
La scuola è vita, la scuola è socialità e deve riaprire in sicurezza. Come ho continuato a ribadire fin dal primo giorno in cui siamo stati travolti dall’emergenza sanitaria, mi batterò perché le scuole restino aperte con gli studenti in presenza: lo vogliamo tutti, dai dirigenti scolastici, agli insegnati, al personale ATA, ai sindacati, ma soprattutto lo desiderano i nostri studenti che hanno già perso tanto, troppo tempo prezioso.
Voglio ringraziare innanzitutto le famiglie, le madri e i padri che, più di chiunque altro, restano il punto di riferimento da cui inizia la formazione dei ragazzi e che condiziona il modo di relazionarsi con il mondo. “Normalità” dovrà tornare ad essere la parola d’ordine di cui i nostri studenti, a tutti i livelli, hanno da mesi un disperato bisogno. Mai come adesso l’alleanza scuola-famiglia risulterà cruciale.
Desidero ringraziare anche tutto il personale scolastico per lo spirito di servizio e il senso di responsabilità dimostrato durante l’emergenza sanitaria perché è proprio grazie all’impegno di tutti che la nostra Nazione può ripartire. Il mio augurio è che il nuovo anno scolastico veda riportare al centro dell’attenzione la qualità dell’istruzione che si deve ai nostri ragazzi.
E che sia per tutti un buon primo giorno di giorno di scuola!

L’assessore alla cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio:

Oggi inizia il nuovo anno scolastico e desidero esprimere un sentito augurio a tutti gli studenti, grandi e piccini, docenti, personale e genitori del #Piemonte.
Si prospetta dinnanzi a noi un periodo di ripresa, ed è proprio da qui che bisogna ripartire, con entusiasmo e fiducia nel futuro.
Buon primo giorno di #scuola ragazzi!

Marco Bussone e Roberto Colombero, Presidenti Uncem

Inizia la scuola oggi, in molte regioni italiane. Uncem fa gli auguri agli studenti, ai docenti, al personale, alle famiglie e anche ai Sindaci che molto hanno lavorato negli ultimi giorni per una efficace riapertura dei plessi in tempo di pandemia. È una ripartenza importante, significativa. Le aree montane hanno un futuro solo con scuole all’avanguardia, sul modello di pezzi delle alpi centrali austriache, bavaresi e svizzere. Territori nei quali si investe sulla scuola anche con edifici che agevolino apprendimento in contesti belli, caldi, affascinanti, secondo metodi nei quali investire nella struttura, la disposizione di aule e corridoi, l’uso di materiali locali e l’alta efficienza sono decisivi anche per la formazione, in tutti gli ordini e gradi scolastici. In Italia, nelle zone montane, molto dobbiamo fare per essere migliori. Senza formazione e senza far crescere il capitale umano non si va lontano. E lavorare sulle scuole vuol dire lavorare anche sui trasporti. Dai Comuni più in alto delle valli, per raggiungere istituti superiori e università, ci sono ore e ore di viaggi al giorno. Investiamo sui convitti, ai più sconosciuti, ma decisivi in tante parti di Alpi e Appennino. Investiamo sui trasporti. Giace ancora inattuato l’articolo 15 della legge 158/2017 sui piccoli Comuni che non a caso unisce i due temi. ‘Trasporti e istruzione nelle aree rurali e montane’, recita. Il Governo realizzi il ‘Piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane, con particolare riguardo al collegamento dei plessi scolastici ubicati nelle aree rurali e montane, all’informatizzazione e alla progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative che si svolgono nei medesimi plessi’. Forse i Ministri ignorano che questo articolo è legge. Diano un segnale oggi, in questo giorno di inizio delle lezioni così significativo. Legge è legge. E Uncem non può che chiederne l’attuazione. Sono già passati quattro anni, di inerzia. Non è decoroso e non è degno di un Paese che crede nei territori e guarda a come è fatto realmente. Il Governo sulle scuole nei piccoli Comuni delle aree montane non si giri dall’altra parte.
Buon primo giorno. Con questo auspicio

Non mancano poi gli auguri dei candidati sindaci alle imminenti elezioni amministrative di Torino:

Stefano Lo Russo

Sono tante le ragazze e i ragazzi che oggi tornano in classe. Un giorno importante, un nuovo inizio dopo tante incertezze e nuove paure. Ma oggi la campanella avrà tutto un altro significato. La magia dell’inizio, la speranza di cominciare un’avventura, la promessa del cambiamento. Poche cose regalano emozioni pari a quelle del primo giorno di scuola.
E infatti li, in quelle mura, che possiamo ricostruire tutti (o quasi) i momenti più importanti della nostra vita. Non solo apprendimento, ma vera e propria palestra di vita.
E come ha scritto Gianni Rodari sul primo giorno di scuola alcuni concetti sono da ricordare: amore, lottare, lavorare. L’amore in tutte le sue forme, il lottare per i diritti e per i propri valori e per ultimo, non di certo per importanza, il lavoro.
Buon inizio a tutte e tutti!

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