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Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha un nuovo Laboratorio di restauro digitale

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Il Museo Nazionale del Cinema di Torino partecipa alla XXXV edizione de “Il Cinema ritrovato” di Bologna presentando il nuovo Laboratorio di restauro digitale e il restauro del film I raggi “Z” di Eleuterio Rodolfi.

Il 26 luglio alle 11.15, presso l’Auditorium DAMSLAB, Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema, accompagnato da Gabriele Perrone, responsabile del laboratorio, presenta il nuovo Laboratorio di Restauro Digitale portato a termine nei mesi passati presso la Cineteca del Museo.
Il progetto del laboratorio è stato realizzato in collaborazione con Davide Pozzi del laboratorio L’Immagine ritrovata di Bologna.
La nuova struttura permette al Museo di gestire internamente la propria collezione di film, restaurando digitalmente i più diversi formati muti e sonori conservati nel proprio archivio.

La presentazione del museo è stata anche occasione per proiettare il restauro de I raggi “Z” (Eleuterio Rodolfi, S. A. Ambrosio, 1917) che ha previsto l’utilizzo di un proiettore con lanterna a carbone.

Il film racconta le avventure di Bruniquel, re dei salumai di Parigi, che si reca al ballo in maschera del gran veglione al Teatro dell’Opera con degli amici mentre sua moglie è in viaggio. Avendo alzato un po’ il gomito Bruniquel prende a corteggiare Gigetta. L’indomani egli crede di aver commesso l’irreparabile: il suo dubbio diventa un incubo, quando Gigetta si fa assumere come commessa della salumeria. Lieto fine (andato perduto): Gigetta sposerà un dipendente della salumeria e l’incubo svanisce.

Il restauro analogico de I Raggi “Z” è stato curato dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dal Národní filmový archiv (NFA) di Praga.
Il restauro è stato realizzato, con processo interamente fotochimico, a partire da un positivo nitrato imbibito con sottotitoli in tedesco conservato presso l’archivio di Praga.
Presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna, dalla copia nitrato sono stati stampati un controtipo negativo e due copie positive in bianco e nero su supporto di sicurezza. Le copie positive 35mm sono state successivamente sottoposte, sotto la supervisione del Národní Filmový Archiv, a delicate imbibizioni basandosi sui colori originali, con un metodo che non richiede di tagliare e giuntare la pellicola.
L’intervento è stato effettuato nel 2021 presso i laboratori L’Immagine Ritrovata di Bologna e il Colorspace di Lysá nad Labem (Repubblica Ceca).

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