Cultura
Sui muri di Monforte d’Alba “Wine in progress” di Gec Art
Con il progetto artistico “Wine in progress” di Gec Art, promosso da Fondazione Bottari Lattes nell’ambito del Progetto europeo Eti, l’arte pubblica si fa cantore del territorio Patrimonio Unesco di Langhe e Roero, tra memoria e innovazione, con la partecipazione attiva dei cittadini. Lo street artist torinese di adozione e cuneese di nascita ha infatti completato “Wine in Progress”, un lavoro realizzato insieme alla collettività e sostenibile, dedicato al territorio e alle sue radici: due poster di grandi dimensioni sui muri di Monforte d’Alba, disegnati traendo ispirazione dalle numerose fotografie di famiglia inviate da tanti cittadini. Due poster che ora prenderanno la via del mondo digitale, perché il pubblico è invitato a scattare le sue fotografie e pubblicarle sui social, affinché la memoria non vada perduta (hashtag: #WiP, #WineInProgress, #FondazioneBottariLattes, #ProgettoEti).
Nella prima fase della realizzazione di “Wine in Progress”, Gec Art aveva chiamato a raccolta, attraverso i social Facebook e Instagram, giovani e adulti, nipoti e figli, affinché aprissero gli album fotografici di famiglia alla ricerca delle immagini dei nonni ambientate nelle vigne e nelle cantine nelle Langhe e nel Roero. Dal materiale ricevuto Gec Art aveva selezionato diverse fotografie di cui ora ha realizzato due poster di grandi dimensioni, interamente dipinti a mano e applicati con materiali a basso impatto ambientale sui muri di Monforte d’Alba: uno in Piazza Fratelli Viola, l’altro in Via Roddino. Spetterà al pubblico continuare l’opera di Gec Art e dirottarla sul mondo digitale attraverso Facebook e Instagram, per farla vivere nel tempo, per continuare tutti insieme la riflessione sulle nostre radici e sul nostro legame con la terra e le tradizioni, per non perdere la memoria collettiva del nostro territorio. Allo stesso tempo “Wine in Progress” intende essere anche documento storico, per tracciare una linea temporale immaginaria che parte dalla fotografia di fine ‘800 in bianco e nero e arriva al digitale usa e getta postato sui social di oggi.
Il trascorrere del tempo e gli agenti atmosferici, infatti, interferiranno e agiranno sulle le opere, facendole via via deteriorare fino a farle scomparire, ma non annullando la loro presenza, il loro ricordo e la forza, che invece continuerà online.
Il poster in Piazza Fratelli Viola, di fronte alla scuola, è tratto da una foto di famiglia ambientata a Castagnole delle Lanze alla fine degli anni Settanta. Lo scatto è stato scelto perché in quel periodo il lavoro in vigna era ancora a conduzione famigliare, nonostante iniziasse a svilupparsi il florido periodo bel boom vitivinicolo. Ritrae due lavoratori che, in piedi, in una breve pausa dalle fatiche della vigna, davanti a un carretto dalle grosse ruote in legno carico di tino, si versano l’un l’altro un bicchiere di vino. «È un attimo di vita quotidiana che dura pochi istanti, ma che riesce a raccontare tutto – commenta Gec Art –. Inoltre i due personaggi hanno posizioni molto affascinanti, soprattutto quello di sinistra con il suo cappello e la sigaretta, e abbigliamenti tipici dei lavoratori di quegli anni. Ho scelto la location vicino alla scuola così anche i bambini potranno vedere i loro “nonni”».
Il poster in Via Roddino, la via di ingresso al paese, è tratto da una immagine proveniente da un collezionista di fotografie antiche del territorio, ed è datata tra fine Ottocento e inizio Novecento. Mostra come il lavoro in campagna fosse una questione di famiglie e di comunità. Quattordici lavoratori si aiutano accanto a una grossa trebbia in legno durante il periodo della mietitura. «Questa immagina non è legata alle fasi del vino – commenta Gec Art – ma l’ho scelta perché, nel corso del mio percorso di conoscenza del territorio attraverso le tante foto ricevute, ho scoperto che un secolo fa non si lavorava solo nelle vigne, esistevano tantissimi campi, non solo filari di viti, si seminava, si mieteva il grano, si svolgevano diversi lavori agricoli non necessariamente legati al settore vinicolo, che fu un settore che venne sfruttato solo negli ultimi sessant’anni. Mi interessava far emergere il fatto che ciò che oggi vediamo in Langa è legato a un periodo breve e recente e ho sentito la forte necessità di rendere omaggio a tutta l’agricoltura in senso ampio, vero motore del territorio prima della grande esplosione turistica vitivinicola degli ultimi anni».
Infine, sul muro della Biblioteca pinacoteca Mario Lattes (via Garibaldi 14) è stata realizzata una parete su cui sono presenti tutti gli studi e i bozzetti realizzati da Gec Art per la progettazione delle opere e una serie di fotografie inviate all’artista dagli abitanti del luogo. Un racconto per immagini dove sono svelati aneddoti e curiosità legati a “Wine in Progress”.
“Wine in Progress” è stato selezionato attraverso una call promossa dalla Fondazione Bottari Lattes, Ente culturale italiano vincitore del progetto europeo Eti (Expérimenter une Transformation Institutionnelle).
GEC ART, pseudonimo di Giacomo Bisotto, è nato nel 1982 a Cuneo e vive e lavora a Torino. Nel 2007 si laurea in Architettura per Ambiente e paesaggio al Politecnico di Torino. Il suo lavoro si fonda principalmente sull’utilizzo del web al fine di coinvolgere il pubblico in prima persona, senza il quale ogni sua opera non potrebbe esistere. Gli inviti alla partecipazione attiva rivolti allo spettatore nascono sui social network e indagano temi quali il lavoro, la comunicazione pubblicitaria, il consumo consapevole, le lotte di classe, il gioco. La loro riuscita dipende esclusivamente dalla risposta del pubblico e dal grado di interesse che ciascun progetto riesce a smuovere in rete. Il risultato sono opere spesso realizzate nello spazio urbano, immagini o installazioni ambientali ironiche e drammatiche, in grado di coinvolgere un pubblico trasversale tramite un linguaggio sintetico ed immediato. Gec ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Le sue esposizioni più recenti includono: “Schermi delle mie brame”, Triennale di Milano, Milano, Italia (2014); “Cala la notte”, Biblioteca Civica Museo Mart, Rovereto, Italia (2013); “Epidemic happiness”, Biennale di Architettura di Venezia, Venezia, Italia (2012).
Il progetto europeo ETI (Expérimenter une Transformation Institutionnelle – Sperimentare una Trasformazione Istituzionale www.eti-europe.eu) è promosso in Italia dalla Fondazione Bottari Lattes con il patrocinio del Comune di Monforte d’Alba e in collaborazione con: Yepp Langhe, Museo Colonnello Martina e Biblioteca Civica di Monforte d’Alba, Monforte Tourist Office, WiMu-Wine Museum, Barolo & Castles Foundation, Alliance Française Torino, BJCEM-Biennale des jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée.
Gli altri tre partner europei sono: ente capofila Ecole Nationale d’Art di Parigi (Francia; www.enda.fr); Idensitat di Barcellona (Spagna; www.idensitat.net); Minitremu di Târgu Mureș (Romania; www.facebook.com/Minitremu).
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese