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Serie A 2021/22: come sarà la nuova Juventus?

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il mondo del calcio quest’estate non andrà in vacanza. Appena conclusi tutti i maggiori campionati nazionali, i riflettori si sono spostati su Euro 2020, il torneo continentale riservato alle squadre nazionali maggiori, secondo per importanza soltanto alla Coppa del Mondo. In Italia abbiamo assistito al ritorno alla vittoria dello Scudetto dell’Inter che, a distanza di più di dieci anni dall’ultimo successo tricolore, ha spezzato il dominio della Juventus che ormai perdurava da nove stagioni (tanti sono stati i titoli di campione d’Italia vinti dai bianconeri).

Come noto, la fine della stagione calcistica per i club in Italia ha visto un vero e proprio caos a livello di panchine. Quasi tutte le big della Serie A hanno cambiato allenatore, dando il benservito (o ricevendolo, a seconda dei punti di vista) ai vecchi tecnici per abbracciarne di nuovi. Ed in alcuni casi non si è trattato di una vera e propria novità. È il caso della Juventus che, dopo appena un anno dal suo insediamento, ha detto addio ad Andrea Pirlo per accogliere nuovamente Max Allegri, l’allenatore toscano che ha allenato i bianconeri dal 2014 al 2019 vincendo 5 campionati di Serie A e 4 Coppe Italia (oltre a 2 Supercoppe).

Allegri, che ha vissuto “cinque anni d’amore a Torino”, è stato richiamato con l’obiettivo di riportare la Juventus sul trono d’Italia, senza se e senza ma. Per arrivare a quest’obiettivo, il sodalizio bianconero è ormai da giorni al lavoro per finalizzare tutte quelle trattative che sono andate maturandosi negli ultimi mesi. Ma, tra possibili arrivi e clamorose cessioni, la situazione non sembra essere delle più serene.

Sono giorni di estrema frenesia, infatti, alla Continassa. I dirigenti bianconeri hanno molti nodi da sciogliere, soprattutto nel reparto attaccanti della formazione da consegnare al rientrante Massimiliano Allegri. Così come per tutte le altre big d’Europa, anche la Juventus deve fare i conti con gli impegni dei campionati europei in corso di svolgimento fino a metà luglio. Da Cristiano Ronaldo a Memphis Depay ad Álvaro Morata: tutti i sorvegliati speciali della Vecchia Signora, oltre ad essere tra gli attaccanti più in vista per le quote capocannonieri di Euro 2020, sono al momento esclusivamente concentrati per fare bene con le rispettive Nazionali e, dunque, poco propensi a ragionare di calciomercato.

Con Morata, titolare in avanti nella Nazionale spagnola di Luis Enrique, l’accordo per il prosieguo del prestito fino al 2022 è stato già ufficializzato (“El Ariete” è di proprietà dell’Atlético Madrid). Discorso diverso per la stella della squadra, Cristiano Ronaldo (a segno con una prodigiosa doppietta nel match d’esordio del suo Portogallo contro l’Ungheria). Le sue ultime parole, pronunciate nel corso della conferenza stampa prima del match contro gli ungheresi, sanno molto di addio (o quasi).

Il destino del campione lusitano al momento è circondato da un grosso punto interrogativo. Vero è che la Juventus non potrà attendere ancora a lungo ed aspettare le decisioni del suo gioiello più prezioso. Allegri ha fretta di chiudere la rosa e di mettersi di nuovo al lavoro dopo tanto tempo passato a riflettere e a riposare. Davanti a CR7 sono diverse le strade che potrebbero aprirsi.

La prima contempla la permanenza a Torino per l’ultimo anno di contratto. Le altre opzioni riguardano da vicinissimo il Paris Saint-Germain, il ritorno al Manchester United (o anche al Real Madrid) ed infine lo Sporting Lisbona, fresco campione del Portogallo (e, dunque, protagonista nella prossima edizione della Champions League), il primo amore di Cristiano Ronaldo, la squadra che l’ha lanciato nel calcio che conta e che per prima ha creduto nelle potenzialità di quel giovane di Funchal.

Il possibile trasferimento di Ronaldo da Torino innescherebbe scenari a dir poco turbolenti nell’orbita del calciomercato europeo. Questo comunque non accadrà prima della fine dei campionati europei di calcio. Con buona pace dei tifosi della Juventus e, soprattutto, del tecnico Allegri e della dirigenza bianconera che, segretamente, covano il desiderio di avere anche per i prossimi dodici mesi il portoghese in squadra con loro, per puntare al ritorno alla vittoria dello Scudetto in Italia e, chissà, anche in Europa.

 

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