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Cronaca

Investito e ucciso da un camion a Biandrate durante una manifestazione

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Un uomo di 37 anni, Adil Belakhdim, è morto questa mattina a Briandate. Si tratta del coordinatore dei Si Cobas di Novara che stava partecipando ad una manifestazione davanti al deposito terrioriale Lidl. L’uomo è stato travolto e investito da un camion che avrebbe tentato di forzare il blocco.

Il mezzo pesante non si è fermato a prestare soccorso, allontanandosi dal luogo dell’incidente ed è stato fermato poco dopo dai carabinieri in autostrada. Secondo le testimonianze dei presenti Adil Belakhdim, padre di due figli, è tato trascinato per almeno una decina di metri dal camion.

“La morte del sindacalista investito e ucciso da un camion a Biandrate, nel Novarese, durante lo sciopero nazionale in corso alla sede Lidl, è un fatto gravissimo e intollerabile. L’UGL esprime cordoglio alla famiglia del collega di 37 anni che ha perso la vita mentre esercitava legittimamente il diritto di sciopero tutelato dalla Costituzione. Auspico che le Forze dell’Ordine facciano piena luce sulle dinamiche di questa morte inaccettabile e condanno fermamente ogni forma di intimidazione e violenza a danno dei lavoratori e della libertà sindacale.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL.

“Dopo l’orrore di cinque anni fa, quando in provincia di Piacenza un lavoratore fu ucciso da un tir durante un presidio sindacale, la storia si ripete: nel corso di una manifestazione davanti alla Lidl di Biandrate un camion forza il blocco e investe e uccide un sindacalista di 35 anni. La magistratura dovrà accertare le dinamiche di questo fatto gravissimo, ma resta inaccettabile che un lavoratore perda la vita mentre protesta per i propri diritti. Se ci sarà davvero lo sblocco dei licenziamenti comincerà una nuova stagione di lotta e questo clima di insofferenza verso chi semplicemente chiede di lavorare con dignità è molto preoccupante” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
“I rappresentanti sindacali raccontano di una situazione di forte tensione che l’azienda non ha cercato di risolvere in alcun modo, restando sorda a ogni richiesta di migliori condizioni per i lavoratori della logistica” – prosegue Grimaldi. – “Sappiamo bene che la responsabilità penale di quanto accaduto è individuale e in capo all’autista del mezzo, tuttavia restano la rabbia e il dolore per una tragedia consumatasi in un contesto di esasperazione legata a condizioni di sfruttamento insopportabili. Da ieri sappiamo che per la prima volta la Procura di Torino ha contestato l’accusa di caporalato per il lavoro nei supermercati, ipermercati e centri commerciali. È il momento di una grande vertenza per denunciare e porre fine allo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici della logistica, che purtroppo è una realtà quotidiana non solo nelle grandi multinazionali ma anche nelle cooperative e nelle imprese di più piccole dimensioni”.

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