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Grattacielo Regione Piemonte, approvata la nona variante: il costo è arrivato a 336 milioni

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Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte di oggi, giovedì 17 giugno, è stata pubblicata la D. D. 7 giugno 2021, n. 342, con cui la Regione Piemonte ha approvato la “perizia suppletiva e di variante n. 9” relativa alla realizzazione della Sede Unica della Regione, il gattacielo di via Nizza a Torino.

Giulio Manfredi, dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, lamenta che il conto complessivo dell’opera sale così a 336 milioni di euro e teme che non sia ancora finita:

Nelle 45 pagine del provvedimento sono ricapitolati tutti gli atti amministrativi relativi all’opera, emanati dal 2010. A pag. 27 è riportato l’importo complessivo dell’opera, tutto compreso, dopo la variante n. 9: siamo arrivati a 336.245.185,13 milioni di euro. Ero stato facile profeta, anni fa, nell’affermare che la somma dei ritardi nella realizzazione dell’opera, del deterioramento dei materiali, delle imperfezioni delle vetrate, dei pavimenti rotti eccetera eccetera avrebbe portato allo sforamento dei 300 milioni di euro.

E non è finita, perché non sono state conteggiate, per esempio, le spese per le bonifiche dei terreni e delle falde acquifere attorno e sotto il grattacielo né le spese legali per la causa in tribunale con i costruttori (ricordo che la Regione Piemonte aveva rifiutato l’ “accordo extragiudiziale” con i costruttori; avevo fatto un “accesso civico” per acquisire le motivazioni di tale rifiuto ma il Direttore Regionale alle Risorse Finanziarie e Patrimonio ha negato l’accesso).

Per puro stoicismo, visto la persistente mancanza di risposte, rinnovo le mie richieste all’Assessore regionale competente per il grattacielo, Andrea Tronzano:

1) aggiornamento elenco delibere e determinazioni relative al grattacielo, fermo al settembre 2020 (vedi secondo link in calce);

2) risposta a lettera aperta del sottoscritto e di Igor Boni, inviata via PEC il 30 novembre 2020 agli assessori regionali Tronzano e Marrone, richiedente un parere giuridico dell’Avvocatura Regionale sulla possibilità di rivalsa della Regione Piemonte (proprietaria delle aree della ex Fiat Avio dove è sito il grattacielo della Regione Piemonte e dove sarà realizzato il Parco della Salute) nei confronti del responsabile dell’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere, ai sensi dell’art. 253, comma 4, del Codice dell’Ambiente.(Decreto legislativo n. 152 del 3/04/2006 s.m.i.), che così recita: “…. Nel caso in cui il proprietario non responsabile dell’inquinamento abbia spontaneamente provveduto alla bonifica del sito inquinato, ha diritto di rivalersi nei confronti del responsabile dell’inquinamento per le spese sostenute e per l’eventuale maggior danno subito…”.

Se poi l’Assessore Tronzano relazionasse su tutto ciò in Consiglio Regionale sarebbe cosa buona e giusta. Sempre che qualche consigliere regionale sia interessato; visto che il Consiglio Regionale rimarrà in via Alfieri e non finirà nel grattacielo, l’attenzione degli eletti alla questione è stata in questi dieci anni ed è ancora ridotta quasi a zero.

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