Seguici su

Cultura

Per il mese del Pride la piattaforma torinese Streen propone i film di Giovanni Coda

Avatar

Pubblicato

il

Nel mese del Pride, Streeen, la piattaforma di streaming nata a Torino, si unisce alla comunità LGBTQIA+ mostrando worldwide una selezione di titoli del videoartista, fotografo e regista cinematografico Giovanni Coda.

Cagliaritano, classe 1964, Giovanni Coda in 30 anni di attività si è distinto per uno sguardo autoriale personale e provocatorio che, cimentandosi con diverse forme d’arte tra cinema, teatro, fotografia e performance in Italia e all’estero, l’ha portato a comporre una filmografia contaminata e sensoriale, dal forte impegno sociale che incarna perfettamente gli ideali e gli obiettivi di Streeen.

I tre lungometraggi firmati dall’artista saranno visibili in tutto il mondo su www.streeen.org dall’11 giugno (on demand singolarmente a 2,8 euro oppure in abbonamento mensile a 6,50 euro): dal più recente Mark’s Diary, film del 2019 presentato in anteprima assoluta streaming su Streeen, ai precedenti Bullied To Death (2016) e Il Rosa Nudo (2013), tutti accomunati da un successo di critica e pubblico a livello internazionale e da una volontà di fare del cinema uno strumento di difesa/denuncia dei diritti violati, delle ingiustizie sociali, soprattutto quelle legate all’universo LGBT.

La personale di Coda che Streeen propone per il Pride Month in collaborazione con V-Art Festival Internazionale Immagine d’Autore e che dà il via anche alle iniziative per celebrare il trentennale di attività del regista, include anche i cortometraggi Xavier (in visione gratuita fino al 30 giugno) e Behind the scenes – Mark’s Diary (bonus track per tutti gli abbonati), oltre all’esclusiva del trailer del suo prossimo film La storia di una lacrima, in uscita a ottobre 2021.

Il tema dell’assistenza sessuale per disabili è al centro del lungo Mark’s Diary, che si ispira a “Loveability” di Maximiliano Ulivieri, primo libro italiano basato su testimonianze dirette e scritto con contributi di ricercatori, decisori politici e operatori, ad affrontare una realtà ormai consolidata in gran parte dell’Europa e quasi sconosciuta in Italia.

Il diritto a vivere la propria sfera di intimità e a intrattenere relazioni interpersonali sotto il profilo psicoaffettivo, emotivo e sessuale anche per chi si trova in una condizione di ridotta autosufficienza o a causa di un aspetto fisico lontano dai modelli estetici dominanti e ritenuti attraenti.

Al centro di quest’opera i due protagonisti, Mark e Andrew, l’impossibilità fisica di amarsi e la loro emotività libera di esprimersi attraverso i movimenti del corpo dei danzatori e dei loro alter ego che inscenano un amore virtuale-visionario-onirico. Un film d’autore e di ricerca che rielabora il cinema sperimentale in cui il regista unisce letteratura, danza, musica e poesia con la sensibilità che contraddistingue tutti i suoi lavori, con il fine non solo ma anche di interesse sociale, per descriverne accuratamente le istanze, porsi delle domande e sensibilizzare verso queste problematiche.

Mark’s Diary è stato accolto da un consenso internazionale al New Renaissance Film Festival (Amsterdam) aggiudicandosi ben 3 premi; Lovers Film Festival (Torino); Salento Rainbow Film Festival (Lecce) con il Premio Miglior Lungo Indipendente Italiano.

Bullied To Death, prende spunto dalla vera storia del giovane Jamey, quattordicenne suicidatosi nel settembre del 2011 dopo i ripetuti atti di bullismo cui veniva sottoposto a scuola e sul web, in seguito al suo coming out. Il regista immagina che il 17 maggio 2071, a sessant’anni dalla morte del giovane, durante la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrovi unito in una performance commemorativa.

Alla storia di Jamey si legano quelle di altri giovani gay, lesbiche e trans, vittime di attacchi omofobi, uccisi o indotti al suicidio. Una storia di solitudine dal respiro universale che ha spinto l’autore a raccontare i fatti attraverso schemi narrativi atipici, utilizzando generi e linguaggi diversi, puntando a creare un film sensoriale, non didascalico, per colpire emozionalmente lo spettatore.

Bullied To Death ha vinto, tra gli altri, l’Humanity Award all’Amsterdam New Renaissance Film Festival, il Premio Miglior Lungo all’Omovies (Napoli) e a L’Aquila LGBT Film Festival, il Best Avant-Garde Innovation Award al Melbourne Documentary Film Festival.

Il Rosa Nudo, film ispirato alla vita di Pierre Seel, un ragazzo che fu deportato a diciassette anni nel campo di concentramento dove assistette alla morte del suo compagno. Come molti altri cercò inutilmente di dimenticare, ma nel 1982 denunciò le persecuzioni che lo accomunano a migliaia di altri, marchiati con il triangolo rosa in quanto omosessuali. Scrisse la sua autobiografia con l’attivista e giornalista Jean Le Bitoux, figura fondamentale del Movimento di liberazione omosessuale in Francia, ma mai tradotta in italiano e facendo della produzione di Coda l’unico adattamento in italiano della vicenda. Il Rosa Nudo prende spunto dal suo racconto e trasporta in maniera teatrale ed evocativa l’Omocausto, le violenze subite dagli omosessuali, soffermandosi anche sulle teorie del medico Carl Peter Veernet, convinto di poter ottenere una soluzione finale contro l’omosessualità. Il film del 2013 ha partecipato a decine di festival e ha vinto premi a Seattle, Goteborg, Melbourne, La Jolla, Jakarta, Columbus, Napoli e Città del Messico.

Xavier, corto del 2017, è incentrato sull’attentato terroristico dell’aprile del 2017 agli Champs-Elysées dove trovò la morte il poliziotto Xavier Jugelé. In soli 7 minuti il registra affronta temi delicati come l’omosessualità, l’inclusività e l’immigrazione, mostrando le ultime 12 ore della vita del polizziotto e infrangendo una serie di clichés con tocco poetico, fino alla disperazione senza odio che segue la sua morte. Dopo la prima ad Atlanta, le proiezioni a Cardiff, Seattle, Chicago, Toulouse, Londra e Amsterdam, si è aggiudicato premi al New Renaissance di Firenze e all’Omovies di Napoli.

Per la prima volta online – su streeen.org visibile per i soli abbonati – il cortometraggio tratto della video-installazione Behind The Scenes (Mark’s Diary & More) curata da Roberta Vanali con i musicisti Cosimo Morleo e Arnaldo Pontis, e andata in scena al Macro di Roma. La performance è composta da 30′ in loop di un montaggio video-fotografico legato al film Mark’s Diary e rappresenta un’ulteriore occasione per riflettere sul diritto a vivere la propria sfera di intimità.

Inoltre, in esclusiva su streeen un’anticipazione dell’ultimo lungo di Coda La storia di una lacrima (Histoire d’Une Larme), ispirato al libro “Ocean Terminal” di Piergiorgio Welby che ripercorre la vita dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza dell’attivista, giornalista, politico, poeta e pittore italiano, impegnato per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all’eutanasia.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *