Società
CIBO a Torino per trasformare i messaggi d’odio sui muri in arte
Dal 3 al 6 giugno l’urban artist Pier Paolo Spinazzè, in arte Cibo, sarà a Torino su invito del CSV Vol.To (Centro Servizi Volontariato Torino) nell’ambito del progetto europeo N.E.O.N. – Not excluded from our Neighbourhood.
Cibo è da anni in prima linea, a Verona, nella lotta contro il razzismo e i pregiudizi in generale: le sue armi sono bombolette spray, vernici colorate e marker, dal momento che ricopre con opere di urban art a tema culinario i messaggi d’odio rinvenuti sui muri della sua città.
Simboli di ideologie razziste e persecutorie, graffiti xenofobi, insulti sessisti, omofobi e molte altre categorie di messaggi negativi sono da sempre nel mirino di Cibo ed è proprio questo a renderlo il testimonial ideale per il progetto N.E.O.N., ideato da cinque giovani torinesi – affiancati da studenti e studentesse dell’IIS Giuseppe Peano – che hanno deciso di collaborare per far sparire alcuni dei graffiti d’odio che imbrattano i muri dei quartieri di Madonna di Campagna e Borgo Vittoria a Torino.
Il progetto N.E.O.N., finanziato dal Corpo Europeo di Solidarietà e coordinato dal CSV Vol.To, nasce per la rielaborazione artistica dei messaggi d’odio presenti sui muri della città sotto forma di graffiti omofobi, xenofobi e razzisti. L’obiettivo è di aiutare a promuovere una riqualificazione già in corso, di un territorio urbano attraverso azioni di cittadinanza attiva.
Ad unire il progetto N.E.O.N. e Cibo è una visione comune, che considera l’arte, la leggerezza e l’ironia possibilità concrete di far fronte ad odio e violenza.
La Città di Torino ha recentemente firmato, con Vol.To e altre 57 associazioni, il Patto di Collaborazione per Torino Antirazzista, per garantire a tutti i cittadini e a tutte le cittadine, indipendentemente dalla loro provenienza, un equo e paritario accesso alla vita socioculturale torinese. Il progetto N.E.O.N. e l’invito a Cibo a Torino, aderiscono ai valori espressi dal Patto Antirazzista e dalla Città in questi anni.
La Città di Torino, inoltre, attraverso l’Ufficio Torino Creativa ha sostenuto attivamente l’iniziativa in accordo con le linee guida per l’Arte Urbana, che vedono in questa particolare forma d’arte la possibilità di rigenerare spazi collettivi e al contempo promuovere la libera espressione in ambito artistico.
Come afferma Gerardo Gatto, Presidente di Vol.To: «Il genio artistico esprime meglio di tutti ciò che c’è nel profondo del cuore, ossia le esigenze di verità, di giustizia e di bellezza. È capace di dare voce a ciò che sentiamo e non sappiamo esprimere così bene. L’arte da sola forse non è in grado di salvare il mondo, ma certamente può renderlo un posto migliore perché più bello; in tutte le sue declinazioni, ha il dono di sapersi prendere cura della Persona e della sua umanità. L’arte in qualche modo ha un compito educativo, cioè di trarre fuori il positivo che c’è in noi Così fa anche la street art, di cui l’artista CIBO è un abile e intelligente interprete. I lavori di questo artista infatti hanno l’intrinseca capacità di relazionarsi con l’ambiente circostante trasformando le abiezioni del reale, come le scritte d’odio e a sfondo razzista che si possono leggere sui muri delle città, in messaggi divertenti, ma ugualmente capaci di lavorare sulla coscienza di ciascuno e sulla consapevolezza di appartenere a una sola comunità».
Marco Alessandro Giusta, Assessore ai diritti, alla creatività e alle politiche giovanili dichiara: «Ringrazio Vol.To per aver portato questo progetto a Torino. Da tempo seguo i lavori di Cibo e sono orgoglioso che venga a lasciare un segno nella nostra città, annullando nella bellezza i messaggi d’odio razzisti. Di nuovo la street art si conferma non solo una prospettiva artistica per la nostra città, ma anche un veicolo fresco e nuovo di istanze sociali”.
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