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Mino Giachino candidato Sindaco di Torino: ecco le sue motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi

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Con il simbolo “Si Lavoro- Si Tav”, si è candidato per concorrere come sindaco di Torino Mino Giachino. Le motivazioni che hanno spinto l’ex Sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riguardano soprattutto il mondo del lavoro e delle infrastrutture. Secondo Giachino a Torino negli ultimi 10 anni nel commercio, tra le partite IVA, i professionisti, il mondo della ristorazione, del turismo e delle palestre si è perso oltre il 50% del fatturato, comparti non sufficientemente supportati dalle istituzioni secondo il candidato.

Per Giachino “il nuovo Sindaco dovrà avere una sensibilità che lo metta in grado di rendersi conto delle difficoltà delle piccole aziende, delle partite IVA , della metà della Città che sta male e non scambi le piste ciclabili con gli interventi a favore dello sviluppo della Città unico modo per iniziare a curare le ferite economiche e sociali.
Se guardiamo lo stato economico e sociale di Torino con gli occhi del Medico dobbiamo rilevare che io sono stato il primo a denunciare nel 2008 la crescita inferiore alla media nazionale , ma chi governava la Città si giro dall’altra parte.”

Il candidato prosegue nella sua disamina affermando come si poteva accelerare già nel 2008 la costruzione della TAV, della Linea 2 della Metropolitana, si sarebbe dovuto fermare il trasferimento della Direzione della Telecom, della Fiat, dell’Oreal all’estero.
Nel 2018 Giachino fu uno dei promotori delle manifestazioni per difendere la TAV insieme alle imprese e alle madamin.

“Candidarsi a Sindaco di una Città in crisi come Torino, conclude Giachino, e’ il servizio più bello anche se il più impegnativo per il futuro della Città e dei suoi Cittadini. Lo faccio perché non vedo Candidati alla altezza dei grandi Sindaci che hanno rilanciato Torino dopo la perdita della Capitale nel 1864 e dopo la seconda Guerra Mondiale.
Per Torino ho fatto cose importanti e quindi sono più credibile nel promettere alla Città la ripartenza della economia e del Lavoro, sia quello dipendente che quello autonomo di cui il governo giallorosso si è assolutamente dimenticato”.

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