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Cultura

Sala Scicluna a Torino riapre con Dialogo di una prostituta di Dacia Maraini

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Uno spazio polivalente, votato alla libera fioritura delle arti in un quartiere periferico e multiculturale, dove l’incontro tra i diversi linguaggi espressivi genera valore umano arricchendo gli animi più sensibili. Sala Scicluna, in via Renato Martorelli 78, cuore di Barriera di Milano, torna ad accogliere spettacoli ed eventi letterari dopo il lungo periodo di chiusura, allestendo una stagione primaverile-estiva dal 22 maggio fino al termine di luglio.

Inaugurata nel 2019 da Katia Capato, direttrice artistica di Nuove Cosmogonie Teatro, nasce come atto d’amore e promessa mantenuta nei confronti di Joseph (alias Pino) Scicluna, attore, drammaturgo e regista maltese, suo compagno di vita, venuto a mancare due anni prima a seguito di una grave malattia. Ex carrozzeria, situata in un interno cortile, Sala Scicluna si presenta oggi come un’oasi riparata dal caos urbano, nuovamente fruibile – malgrado il numero contingentato di spettatori, ridotto di oltre la metà – a tutti coloro che ricercano quiete e bellezza nella musica, nel teatro, nelle mostre figurative o negli incontri a tema librario.

“Con grande emozione, e anche molta tenacia, facciamo ripartire questo luogo a noi caro – dice Capato -, aperto ad artisti, scrittori, pittori, fotografi, musicisti, danzatori, professionisti e non, giovani e meno giovani, curiosi, associazioni culturali e di volontariato, confidando si instauri o si rinnovi, con i suoi visitatori, un’affinità duratura e prolifica di creatività e buon umore. Ci teniamo a sottolineare il senso dell’iniziativa autosostenuta: abbiamo confidato solo nelle nostre forze e nella sinergia che si è creata tra tutti coloro che credono nel potenziale di Sala Scicluna”.


Il primo evento in programma, sabato 22 maggio, in orario serale da definire (con inizio tra le 20 e le 21, in base alle ultime disposizioni in materia di coprifuoco per il contingentamento dell’emergenza sanitaria), vedrà protagonista il duo musicale Il Bardo e la Volpe, composto da Alessia Cargnino (violino) e Alessandro Cinti (arpa). Di recente formazione, il progetto nasce a Ciriè nell’aprile del 2019 da un’idea di Alessandro, con lo scopo di diffondere la musica celtica e tradizionale irlandese, per debuttare già nel giugno dello stesso anno al Santuario di San Vito, a Nole. Alcuni importanti concerti in quell’anno, tra Torino, Venaria Reale e Fiano, hanno destato subito l’attenzione della stampa locale, riconoscendo il potenziale espressivo dei due giovani musicisti. Il duo compare anche nel cast del musical Re Artù – L’amore oltre l’inganno, in collaborazione con la compagnia teatrale Noteateatro, per la prima assoluta italiana presso il Teatro Alfieri di Torino in programma prossimamente.
Il nome scelto ha un significato particolare: il “bardo” (Alessandro, formatosi come performer al Teatro Nuovo di Torino e poi specializzatosi in musica celtica con il maestro Enrico Euron) è tradizionalmente il poeta e cantore di imprese epiche, conservatore del sapere popolare; mentre la “volpe” rappresenta l’animale totem di Alessia, classe ’95, diplomata a pieni voti nel 2018 al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino dopo aver studiato con i maestri Massimo Marin, Piergiorgio Rosso e Christian Joseph Saccon e aver conseguito diverse masterclass. Strumenti antichi nelle mani di giovani talenti riempiranno quindi Sala Scicluna di note fiabesche per un’emozionante apertura di stagione.

La settimana seguente sarà ospitata un’altra coppia, ma questa volta di prosa. Venerdì 28 maggio debutta in prima assoluta “Dialogo di una prostituta con un suo cliente”, atto unico di Dacia Maraini messo in scena dagli attori torinesi Manuela Marascio e Lorenzo Beatrice (con il supporto tecnico di Francesco Blasi). Un progetto indipendente, che invita lo spettatore ad assistere “dal buco della serratura” al dinamico botta e risposta tra Manila, prostituta colta e politicizzata, con una neonata da accudire in una stanzetta della Roma popolare, e uno studente venticinquenne, scaltro e cinico, che si offre di amarla e proteggerla alternando blandizie e minacce, Ma l’ironia impassibile della donna porterà presto alla luce il bluff perverso di chi vuole solo possedere secondo le logiche della compravendita.

Lorenzo si è formato alla Scuola di Teatro Maigret&Magritte e alla Scuola nazionale d’Improvvisazione Teatrale Quinta Tinta, approdando quindi al Teatro Erba sotto la direzione artistica di Luciano Caratto. Ha recitato in rassegne culturali e iniziative artistiche a rilievo nazionale quali Torino Spiritualità e Lovers Film Festival. Da tre anni si reca ciclicamente nelle scuole di ordine superiore esibendosi in monologhi, con l’intento di permettere ai ragazzi una fruizione attiva degli autori italiani e, magari, un interesse al teatro come strumento di riscatto e scoperta delle proprie potenzialità. È stato intervistato da laureandi in Logopedia o in Scienze dell’Educazione sugli effetti terapeutici dell’attività teatrale, essendone stato lui stesso, in origine, il principale beneficiario attraverso il passaggio dalla psicodizione al teatro. Ad aprile ha conseguito la laurea magistrale in Filosofia.

Manuela frequenta il palcoscenico fin da bambina, partecipando a corsi e rappresentazioni tra le scuole medie e le superiori e affiancandovi lo studio del canto e della chitarra acustica ed elettrica. Si è formata al Teatro Nuovo di Torino e attraverso seminari e masterclass. Attualmente è inserita in diverse compagnie locali (IPTI – Il Piccolo Teatrro Instabile, Eleftherìa, Libere Gabbie) che spaziano dalla commedia al dramma, dal teatro civile al cabaret. È attiva nel vercellese con la Bieffepi Eventi, che si occupa di visite animate in residenze storiche, rievocazioni, cene con delitto e tour tematici. Nel 2017 ha scoperto il burlesque ed è attualmente membro del collettivo Cabaresque Project, che attinge alla rivista e al vaudeville rivisitati in chiave contemporanea. È nel cast della saga thriller/horror/fantasy firmata dal regista Pupi Oggiano, il cui quarto film sarà in lavorazione dal prossimo giugno. Laureata con lode in Letteratura, Filologia e Linguistica italiana, sta conseguendo la seconda laurea al Dams.

Scritto nel 1978, il Dialogo fa parte della vasta produzione drammaturgia dell’autrice fiesolana dedicata all’universo femminile. Vicina all’avanguardia senza esserne condizionata, affascinata dai classici, ma capace di mantenere una peculiare autonomia espressiva, sempre pronta a scagliarsi contro le ingiustizie politiche e sociali, Dacia Maraini, attraverso il teatro, ha cercato “se non di cambiare il mondo, di aiutare lo spettatore a pensare come dovrebbe essere”. Tenendo ben presente questo monito, gli attori si sono mantenuti fedeli al testo e alle intenzioni dell’autrice, lavorando sulla costruzione di personaggi dinamici, scissi, rinchiusi in un’individualistica lotta per la sopravvivenza, ma con un piede ancorato negli Anni di Piombo.

Gli spettacoli sono a ingresso libero, con offerta consapevole. È richiesta la prenotazione mandando un messaggio WhatsApp al numero 347 4002314. L’ingresso è contingentato a un numero massimo di 30 spettatori in ottemperanza alle norme anti-Covid.

Il calendario di Sala Sicluna è in fase di aggiornamento. Tra i prossimi eventi in programma: lo scrittore Alberto Giovannini Luca presenterà il suo libro, Dieci e venticinque (Neos Edizioni), giovedì 10 giugno; sempre il prossimo mese, la violinista russa Yulia Verbitskava porterà in concerto i suoi giovani allievi. Il 9 luglio è prevista l’esibizione della cantautrice Valentina Soster, con La solitudine della bellezza; il 30 e 31 luglio la rassegna chiude con Il tempo delle donne, spettacolo di parole e musica, di e con Katja Formento, Lorenzo Beatrice, Mauro Caretta; canta Sabrina Fioravanti, mentre Edoardo Draghi cura la parte tecnica. Altre date saranno comunicate nelle settimane a venire.

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