Cronaca
Il sindacato di polizia chiede al direttore del carcere di Torino chiarimenti sulla gestione di un detenuto violento
Riceviamo e pubblichiamo la lettera invita congiuntamente dalle organizzazioni sindacali di polizia Sappe, FNS Cisl e CGIL Fp a Direttore della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, dott.ssa Rosalia Marino, e per conoscenza al Provveditore Regionale A. P. Piemonte Valle d’Aosta Liguria, dott. Pierpaolo D’Andria
Egregio Direttore,
queste Organizzazioni Sindacali non possono far altro che prendere atto dell’ennesima aggressione attuata nei confronti dei lavoratori in forza alla Casa Circondariale di Torino, da parte un detenuto psichiatrico che ha tentato di strangolare un collega. Purtroppo, ciò che ci lascia con l’amaro in bocca ed un profondo rammarico, è stato apprendere che trattavasi dello stesso detenuto che una decina di giorni fa, già aveva aggredito dando una testata ad un collega Ispettore e che appena giunto nell’Istituto torinese, aveva anche malmenato un collega del padiglione “B”. Si vocifera che quel ristretto, per i fatti succitati, non sia stato neanche punito disciplinarmente dal consiglio di disciplina. Speriamo che la S.V. vorrà prontamente smentire le “voci che girano” e che anzi ci rassicurerà, scrivendoci invece di aver inviato nell’immediato “all’Ufficio detenuti del PRAP e del DAP” la richiesta di trasferimento dello stesso, cosi come previsto dalla circolare “Basentini” (che ci risulta ancora essere in vigore), che prevede l’allontanamento dei detenuti violenti entro le 48 ore e che quindi, si tratti di una responsabilità degli uffici su indicati, che non hanno adempiuto alla richiesta.
Purtroppo, molti tra i nostri consociati, ci hanno riferito che questo soggetto, sembra, non sia stato nemmeno posto in “isolamento cautelare disciplinare” così come previsto dall’art. 78 del DPR 230/00 e neanche inserito in una camera di pernottamento della sezione “ex art. 32” del medesimo regolamento, ma anzi, abbia potuto incendiare altre stanze e poi distruggerne ancora un’altra, fino a quando, sembra, sia stato “assecondato” e quindi fatto rientrare al Padiglione “C”. Ovviamente, questi tipi di “provvedimenti” non hanno fatto altro che, cosi come ci viene raccontato dal personale, ingenerare una profonda delusione e scoraggiamento, perché diversamente quando il personale del Corpo si trova a sbagliare, mai è perdonato ma anzi, celermente viene attivato il provvedimento disciplinare a carico.
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