Cultura
Covid, l’ex assessore alla Sanità del Piemonte Saitta: “Aspetto il mio turno per il vaccino da 43 giorni”
“Il 16 marzo ho aderito alla campagna di vaccinazione (fascia di età 70/74 anni) utilizzando il sito della Regione Piemonte. Ho “annotato con cura” (così come mi è stato richiesto) il numero della richiesta e ho ricevuto una mail di conferma. Da allora non ho più saputo nulla. Aspetto il mio turno”.
Lo racconta su Facebook l’ex assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta, 70 anni, che si chiede se non sia “possibile riconoscere gli errori e risolvere più velocemente i problemi”.
“In questi primi 43 giorni di attesa – scrive – ho avuto il dubbio che la mia richiesta di vaccinazione fosse stata smarrita; ho anche temuto di essere considerato un no vax, proprio io che nel 2017 ho guidato con successo la battaglia nazionale a favore delle vaccinazioni obbligatorie per l’accesso alle scuole dell’obbligo. Per fugare queste preoccupazioni mi sono collegato anche ieri al solito sito della Regione e la risposta è sempre la stessa: “La tua adesione è stata presa in carico. A breve dovresti ricevere una comunicazione con la data di appuntamento per la vaccinazione”. Anche il mio medico di famiglia, interpellato via mail, mi ha informato che riceverò un appuntamento dall’ASL. Aspetto, come tanti…
Nella mia stessa situazione ci sono alcune centinaia di migliaia di piemontesi anziani che hanno il diritto di sapere quando saranno vaccinati, anche per una questione di trasparenza. La risposta fornita dalla Regione è sempre la stessa: la fornitura di vaccini va a rilento. Questa reale difficoltà, che non è solo piemontese, non dovrebbe tuttavia impedire di programmare gli appuntamenti, anche tenendo conto della quantità prudenziale di vaccini che il Commissario straordinario Figliuolo ha indicato: è ciò che viene fatto in tante regioni italiane che hanno un sistema di prenotazione immediato”.
E continua: ” Noi, piemontesi in attesa, anziché ricevere la prenotazione ascoltiamo quotidianamente le prediche del presidente della Regione che si lamenta della scarsa adesione degli anziani alla campagna di vaccinazione (esiste un caso piemontese?); assistiamo perplessi all’annuncio dell’avvio all’adesione vaccinale per la fascia di età 55/59 anni e, dal 17 maggio, per la fascia di età 50/54; constatiamo con amarezza la lentezza nella vaccinazione delle persone fragili e degli anziani non trasportabili e siamo infine confusi dalle numerose e contradditorie dichiarazioni dei tanti responsabili regionali sull’attuazione del piano vaccinale.
Non è proprio possibile riconoscere gli errori e risolvere più velocemente i problemi?”
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