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Cronaca

Paura e minacce in famiglia: la polizia municipale di Torino esegue due misure cautelari

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Nei giorni scorsi, in due distinti casi, gli agenti del Reparto Polizia di Prossimità della Polizia Municipale hanno eseguito due Ordinanze di misure cautelari nei confronti di due uomini. Il primo caso ha visto l’allontanamento di un uomo di 39 anni resosi responsabile del reato di maltrattamenti nei confronti della madre convivente.

L’uomo, alcolizzato e violento, non svolgeva alcuna attività lavorativa e quotidianamente insultava e minacciava la madre, fino ad aggredirla fisicamente, determinandone uno stato di costante avvilimento, paura e sofferenza.

I continui maltrattamenti ricevuti, unitamente ai furti dei cimeli di famiglia per acquistare sostanze alcoliche e alle minacce di morte subite dal proprio figlio, hanno dapprima costretto la donna a chiudersi in camera durante la notte per paura di subire violenze e, successivamente, a denunciare il proprio figlio.

Tre giorni fa, gli agenti del Reparto di Prossimità hanno quindi proceduto ad accompagnare fuori dall’abitazione l’uomo, informandolo che eventuali altri episodi di maltrattamento nei confronti della mamma avrebbero determinato un inasprimento della misura cautelare fino alla custodia in carcere. Contestualmente, i ‘civich’ lo hanno indirizzato verso associazioni in grado di offrirgli un supporto per affrontare l’annoso problema dell’alcolismo.

La seconda misura cautelare riguarda un uomo di 56 anni resosi responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della sorella. Per lui è scattato il divieto di avvicinamento e comunicazione con la vittima, anch’essa minacciata e impaurita, come nel caso precedente, da un parente stretto e costretta a cambiare le proprie abitudini di vita.

Si tratta di nuovo di un uomo disoccupato con problemi di abuso di sostanze alcoliche, oltre che di gioco d’azzardo, alla continua ricerca di denaro per finanziare i propri vizi. Le incursioni in casa della sorella e sul posto di lavoro volte a richiedere soldi, così come anche le telefonate notturne, erano diventate sempre più frequenti, verbalmente violente, minacciose e pretenziose, al punto da indurre la donna ad assumere farmaci per sconfiggere gli attacchi di panico e riuscire a dormire la notte.

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