Piemonte
In futuro la sanità in Piemonte vedrà ridotti al minimo i ricoveri in ospedale
“Il futuro della Sanità piemontese che immaginiamo si basa sul modello ‘territorio-ospedale-territorio’ in cui gli ospedali siano aperti solo ai pazienti che necessitano di essere ricoverati, riducendo al minimo i ricoveri e le prestazioni ospedaliere improprie grazie allo sviluppo della medicina e dell’assistenza territoriale”. Lo ha dichiarato Ferruccio Fazio, coordinatore del gruppo di lavoro per il miglioramento dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria sul territorio piemontese, nel corso dell’audizione in merito alla proposta di riordino e sviluppo della rete territoriale regionale in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi.
“Un sistema – ha aggiunto – che intende contribuire a una maggiore appropriatezza delle cure e che prevede il rispetto di una serie di indicatori e di obiettivi che sarà monitorato in modo permanente. Un’offerta di servizi attenta ai bisogni dei cittadini, anche alla luce di quelli emersi nel corso della pandemia, attraverso percorsi integrati di prevenzione e di cura che coinvolgano attori pubblici e privati. Non un tentativo di cancellare o stravolgere l’esistente, ma di riequilibrarlo anche alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione e delle difficoltà legate al turn over del personale medico-sanitario nei prossimi anni”.
“Tra le aree da potenziare – ha sottolineato il responsabile regionale della Programmazione dei servizi sanitari e sociosanitari Franco Ripa – l’assistenza primaria, grazie alla possibilità dei medici di medicina generale di lavorare in gruppo o in rete e alla figura dell’infermiere di comunità, e l’assistenza domiciliare, in considerazione del numero crescente di famiglie unipersonali”.
Il dibattito è stato aperto da Daniele Valle, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti, che hanno sottolineato con accenti diversi la necessità, “una volta individuate le criticità principali, in gran parte condivisibili, quali risposte concrete fornire al territorio”.
Il presidente Stecco ha infine avanzato la proposta, che sarà discussa dall’Ufficio di presidenza della Commissione di riunire in uno solo i due gruppi di lavoro rispettivamente impegnati sui capitoli dedicati alla residenzialità e al Piano sociosanitario regionale.
In apertura di seduta l’assessore Icardi aveva svolto un’informativa sulla disponibilità di finanziamento di otto ospedali da parte di Inail.
“Dopo un lungo lavoro di mediazione – ha sottolineato l’assessore – ai due ospedali già in lista, quello dell’Asl To5 e dell’Asl Vco, ne sono stati aggiunti altri sei per un totale complessivo di 1,6 miliardi di euro. Questo consentirebbe al territorio piemontese di disporre di nuove strutture, tecnologiche, all’avanguardia e con spazi adeguati per rispondere ai nuovi scenari svelati dalla pandemia. Un’occasione concreta per ammodernare le nostre strutture che toccherà al Consiglio regionale valutare se e in quale misura cogliere”.
Per attivare la procedura, hanno proseguito Icardi e il responsabile regionale della Politiche degli investimenti Leonello Sambugaro, “Inail chiede un terreno idoneo alla costruzione e un progetto esecutivo. Approvato il progetto, Inail rimborsa interamente i costi del terreno e del progetto e procede alle gare per l’edificazione e la locazione della struttura. A immobile completato, Inail lo affitta all’Azienda al tasso fisso del 2,5% annuo del valore del capitale impegnato per la sua realizzazione”.
A Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Mauro Salizzoni, Valle, Ravetti e Diego Sarno, l’assessore ha spiegato che la durata dell’affitto da parte di Inail “è vincolata a quarant’anni, permettendo il recupero del capitale investito e non prevede eccezioni”.
A Carlo Riva Vercellotti (Fi) ha risposto che, per quanto riguarda i vecchi ospedali, “si potrebbe pensare di costituire un fondo immobiliare per adattarli a usi sanitari o altri usi, dal momento che le vendite vanno quasi sempre deserte”.
A Gianluca Gavazza e al presidente Stecco (Lega), ha dichiarato che “anche interventi come la costruzione a lato di parti di edificio o interventi di ristrutturazione completa sono compatibili con le modalità di finanziamento Inail”.
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