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Cultura

Torino, approvati nuovi interventi di recupero all’ex asilo nido Principessa Isabella

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Lo scorso 25 novembre sono iniziati i lavori per il recupero funzionale, l’adeguamento impiantistico e la messa a norma dell’ex asilo Principessa Isabella (via Verolengo) per attività socio-culturali.

Le azioni, il cui importo complessivo ammonta a 450 mila euro, sono finanziate con un contributo regionale di 300mila euro e, per la parte della Città, attraverso il ricorso ai proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione per 150mila euro.

Durante i lavori, che sono attualmente in corso, è emersa la necessità di realizzare alcuni interventi non previsti (supplementari e ammissibili) nell’appalto principale, finalizzati a un più completo recupero e messa a norma dei locali e questa mattina la Giunta comunalesu proposta dell’assessora alla Cultura Francesca Leonha approvato il progetto per la realizzazione di tali opere.

Tutti gli interventi sono stati concordati con la Circoscrizione e con i cittadini che da anni sono fruitori di quel luogo.

Il lungo percorso di recupero dell’ex asilo nido Principessa Isabella è quasi giunto al termine. I lavori deliberati quest’oggi restituiranno al quartiere e agli abitanti uno spazio importante per la vita culturale cittadina. Un luogo – affermano Francesca Leon Marco Novello, rispettivamente assessora alla Cultura della Città di Torino e Presidente della Circoscrizione 5 – che i residenti hanno nel cuore per la sua storia e per le numerose iniziative che, nel corso del tempo, vi sono state realizzate. Presto tornerà a svolgere quel ruolo di spazio culturale aperto, capace di accogliere proposte e iniziative dei cittadini e delle cittadine. Un ringraziamento particolare va a tutte le persone del quartiere e ai comitati di cittadini che ci hanno sollecitati e accompagnati nella ricerca delle soluzioni più opportune per rendere, nuovamente, il Principessa Isabella un luogo dove fruire, creare e diffondere cultura. Infine, vogliamo ringraziare i tecnici degli Edifici per la Cultura per la loro professionalità, per l’attenzione e la cura che hanno saputo spendere per la realizzazione di questo indispensabile progetto di recupero della struttura”.

Gli interventi supplementari sono lavori che permetteranno alla struttura di rispondere alle esigenze tecniche e di sicurezza attuali con la realizzazione di un’adeguata compartimentazione antincendio e la fornitura e posa di alcune attrezzature e accessori indispensabili al funzionamento della sala quale spazio polivalente e per le attività di spettacolo ospitate dal locale. Il palcoscenico sarà provvisto di un sipario con apertura motorizzata, arlecchino, quinte e fondali, certificate classe 1; saranno inoltre fornite sedie ignifughe, certificate classe 1 e realizzati interventi ulteriori sulla copertura e sulle facciate interno cortile finalizzate alla eliminazione di umidità di risalita. Completano l’operazione di recupero la fornitura e posa di videoproiettore a sospensione; sistema di sanificazione integrato con l’impianto termico ad aria e altri interventi – tra le opere ammissibili – come la bonifica dalla presenza di amianto, il rinnovamento del sistema di compartimentazione dell’impianto termico ad aria e la sostituzione delle uscite di sicurezza della sala.

L’edificio, fondato dall’industriale Antonio Gallo, fu costruito nel 1883 e inaugurato il 4 novembre del 1884 per dare uno spazio consono all’asilo infantile che, fin dal 1879, operava in zona. Nel 1912 il fabbricato venne ampliato su progetto dell’ingegner Spirito Migliore con la costruzione di un nuovo braccio comprendente quattro aule spaziose e una serie di latrine ventilate, illuminate e munite di lavatoi.

La struttura, che all’epoca era di pertinenza della Federazione asili infantili suburbani, ha proseguito la sua attività nel tempo e, negli anni Quaranta del Novecento, si è trasformata in succursale della Scuola elementare Margherita di Savoia.

Nel 1977 diventa Scuola materna Principessa Isabella, denominazione che le rimane fino al 1982 quando la scuola cessa di funzionare. Nel 1984 la proprietà dell’edificio passa alla Città di Torino.

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