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Venerdì 26 marzo sciopero con astensione dalla Dad di insegnanti e studenti per chiedere la ripertura delle scuole

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Venerdì 26 marzo è stato organizzato uno sciopero generale della scuola in 60 città italiane, con astensione dalla Didattica a Ditanza di insegnanti e studenti, per chiedere la riapertura delle scuole in presenza. La mobilitazione è stata indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai COBAS, a cui ha già dato la sua adesione il Coordinamento Nazionale Precari Scuola.

“È ormai chiaro come la scuola, per i governi passati così come per quello attuale, si riduca ad essere immancabile fanalino di coda nell’agenda politica nazionale.

Nell’ultimo anno, in particolare, la situazione scolastica si è rivelata particolarmente disastrosa, poiché la pandemia non ha fatto che evidenziare in modo chiaro ed innegabile i danni fatti al sistema scolastico dalla drastica riduzione di investimenti. La soluzione non è la didattica a distanza: i problemi di connessione e la mancanza di device adeguati ancora oggi non garantiscono il diritto allo studio mentre la dispersione scolastica ha sfiorato il 15% a livello nazionale.

Una situazione già di per sé strutturalmente drammatica, è stata aggravata dalla scelta strumentale e puramente politica di utilizzare la chiusura delle scuole come soluzione più facile ed immediata per gestire l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

Sono ormai innumerevoli e giornalieri gli appelli di psicologi, neuropsichiatri, educatori che chiedono a gran forza il rientro a scuola in presenza a tutela della salute mentale e psicologica delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, salute che quasi un anno di DAD ha già seriamente compromesso.

Il rientro a scuola in presenza, pur se prioritario, non è la nostra unica rivendicazione: riteniamo infatti che la situazione di emergenza che stiamo affrontando debba essere utilizzata come opportunità per rivoluzionare l’intero sistema scolastico.

Il numero di alunn* per classe deve essere rivisto e non superare i 15/18; allo stesso modo gli spazi dovranno essere riconsiderati e l’edilizia scolastica messa in sicurezza laddove necessario. Solo in questo modo si potranno garantire continuità e qualità didattica nonché vera inclusione.

Non dimentichiamo, inoltre, che la scuola durante questo ultimo anno di emergenza è andata avanti anche grazie all’impegno di decine di migliaia di precari e precarie.

La scuola potrà pensare al futuro e alla formazione continua e gratuita dei docenti quando i diritti di decine di migliaia di insegnanti precari saranno garantiti: la stabilizzazione e immissione in ruolo dei precari con trentasei mesi di servizio secondo un criterio per titoli e servizio rappresenta un atto dovuto nei confronti di questi lavoratori.

Dobbiamo infine ripensare il mondo della scuola e ripartire dall’unione di tutte le componenti scolastiche al fine di superare la didattica frontale, non solo rendendo gli studenti e le studentesse realmente attivi e protagonisti del processo di apprendimento, ma incentivando concretamente la partecipazione e la rappresentanza studentesca, con un maggiore ruolo nei consigli d’Istituto e attraverso commissioni paritetiche per la scelta dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento. In tal senso dovranno anche essere garantiti in tutte le scuole percorsi comuni e condivisi di educazione alla sessualità e all’affettività non eteronormata, nonché l’insegnamento dell’educazione civica, specificando quali obiettivi in termini di conoscenza e consapevolezza sono da raggiungere nell’ambito di temi quali i diritti e i doveri del cittadino, il suo coinvolgimento nella vita pubblica, ambientalismo, antimafia per citarne alcuni.

Affinché sia garantito a tutti e a tutte il diritto allo studio chiediamo una legge nazionale sul diritto allo studio e l’investimento del 5% del PIL sull’istruzione adeguando l’Italia alla media europea. Alla Regione Piemonte chiediamo un rifinanziamento del diritto allo studio: rispetto all’anno scorso sono stati tagliati del 30% i fondi destinati ai capitoli “trasporto, libri, POF” e “iscrizione e frequenza”, riduzione drastica che ha escluso moltissime famiglie e studenti idonei dai voucher e dalle borse di studio. Chiediamo che la giunta regionale si impegni a tornare almeno ai livelli precedenti di finanziamento, considerando che la crisi economica e sociale non farà altro che esacerbare le difficoltà delle famiglie, soprattutto di quelle più fragili.”

Per questi motivi Priorità alla Scuola Piemonte, il Coordinamento Nazionale Precari Scuola, LaSt e Rinascimento Studentesco parteciperanno allo sciopero indetto per il 26 marzo.

Altre mobilitazioni di Priorità alla Scuola Piemonte per la giornata di venerdì 26 Marzo:

Novara h. 8-14, Piazza Puccini: Dad in piazza, sciopero, mobilitazione (PAS NOVARA)

Asti e provincia: i Comuni di Mongardino, Costigliole, San Marzano Oliveto, Canelli, Nizza Monferrato, Loazzolo e anche Santo Stefano Belbo (CN) si uniscono alle proteste con le installazioni anti DAD sparse nelle piazze e di fronte alle scuole; (PAS ASTI)

Ivrea h. 12-13 continua il presidio a rotazione davanti le scuole; (PAS IVREA)

Nel fine settimana proseguiranno mobilitazioni su tutto il territorio piemontese, tra cui sabato 27 a Caprie (TO), None (TO) e Torre Pellice (TO), domenica 28 a Vercelli e Novara.

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