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La Finanza sequestra il negozio di cannabis light e lei continua a vendere online su Facebook

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La prosecuzione delle attività di indagine nei confronti dei tre cittadini astigiani, coinvolti nell’operazione antidroga “Valleverde” del Gruppo Guardia di Finanza di Asti, nel corrente mese di marzo ha portato ad interessanti sviluppi.

Un cartello affisso sulla serranda del negozio sequestrato lo scorso dicembre avvisava “la gentile clientela che si effettuano consegne a domicilio. Per info e prezzi….”. Analoga informazione era riportata sul profilo “social” di una degli indagati. I finanzieri, effettuati alcuni riscontri, hanno osservato come la donna, dopo l’attenuazione della misura cautelare che l’aveva portata dapprima in carcere, poi agli arresti domiciliari ed infine sottoposta al mero obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, aveva ripreso il commercio di cannabis light, nonostante il divieto imposto dal Giudice, non più attraverso il punto vendita astigiano, ormai sotto sequestro, ma utilizzando i  social.

Per questo motivo il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, su proposta del Pubblico Ministero, D.ssa Laura Deodato, ha valutato l’aggravamento della misura cautelare, disponendo nuovamente gli arresti domiciliari. Contestualmente all’esecuzione del provvedimento restrittivo, si è proceduto all’oscuramento della pagina Facebook indebitamente utilizzata.

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