Quotidiano Piemontese
Il Comitato tecnico scientifico chiede al Governo chiusure nei weekend come a Natale, più restrizioni nelle Regioni gialle, zone rosse stile Codogno
Il Comitato tecnico scientifico (CTS) con competenza di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del Coronavirus che si è riunito d’urgenza ed ha chiesto al Governo di rafforzare le misure contro il contagio alla luce delle varianti e della crescente pressione sugli ospedali.
Il CTS chiede di rafforzare le misure per le zone gialle, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; la definizione di zone rosse locali con misure più stringenti e severe sul modello Codogno, le chiusure dei centri commerciali nei fine settimana, come già accaduto durante le vacanze di Natale.
Occorre poi estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile oltre che la necessità di potenziare il sequenziamento del virus per individuare in anticipo le varianti.
Resta da capire quante delle indicazioni del Cts verranno recepite dal governo.
L’obiettivo non è solo quello di contenere il Covid e ridurre la pressione sulle strutture sanitarie dato che in una decina di Regioni le terapie intensive sono già sopra la soglia critica del 30% di posti letto occupati, ma anche quello di mettere al riparo le somministrazioni del vaccino che il Governo ha intenzione di rafforzare in vista dell’arrivo massiccio di dosi previsto a partire da aprile.
Secondo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova : “Rispetto alle varianti resistenti ai vaccini dobbiamo metterci in testa che serve tolleranza zero. Laddove si manifestano e c’è un focolaio, bisogna chiudere tutto, in stile Codogno, perché non possiamo permetterci che si diffondano nel paese. Significherebbe resettare l’orologio del paese un anno indietro. Con la prima i bambini avevano una resistenza da 20 a 30 volte maggiore di un adulto e questo ha permesso di lasciare aperte le scuole materne. La variante inglese invece ha rotto questa barriera e si diffonde bene anche in bambini fino a 5 anni. E’ cambiato il quadro epidemiologico, ignorarlo comporta il rischio di aumentare i contagi. E’ giusto che si prenda in considerazione la nuova caratteristica del virus. L’agenda la detta il virus, se cambia il virus devono cambiare le misure. Non si vaccina quando c’è alta trasmissione del virus perché così facendo si favorisce l’emergere di varianti resistenti al vaccino. Per questo credo che il provvedimento sul tavolo del Cts vada nella direzione giusta, cercare di spegnere la trasmissione e cercare di vaccinare più persone possibili”, ha spiegato Crisanti”.
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