Cronaca
Insulti ad Anita, la ragazzina di Torino che manifestava davanti alla sua scuola contro la Dad
“Vi ricordate Anita, la ragazzina di Torino che per settimane ha manifestato davanti alla sua scuola per chiedere di rientrare in classe? Due giorni fa la madre mi ha inviato una lettera. Che mi ha turbato profondamente”. Lo scrive sui social l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Nel post pubblicato su Facebook si legge ancora:
Mi ha scritto segnalandomi che un sito di informazione scolastica ha pubblicato sui social un post con la dichiarazione rilasciata da Anita ad un giornale: “Preferisco la classe alle vacanze, abbiamo perso troppo tempo”.
(Il riferimento è al dibattito in corso sull’allungamento del calendario scolastico. Non entro nel merito adesso, ne parlerò più avanti. Penso solo che il tema andrebbe trattato con meno approssimazione di come è stato fatto in questi giorni)
Sotto al post un fiume di insulti. Insulti rivolti ad una ragazzina di 12 anni. Fa male ripeterli, ma credo sia necessario. “Fatti curare, mandiamola a pulire i bagni, disagio, assistenti sociali, malattia mentale”. E così via. C’è anche chi – questo fa sorridere, ma neanche tanto – la accusa di essere “infantile”. Ebbene sì, a 12 anni credo sia consentito. Agli adulti un po’ meno.
Tutto questo è vergognoso e desolante.
Due brevi riflessioni.
La maggior parte dei commenti è stata scritta da docenti. C’è qualcosa che non va, la scuola è IL luogo in cui seminare i valori del rispetto e della tolleranza. Ho sempre difeso la categoria e lo faccio anche stavolta. A patto però che la maggioranza sana non sia anche maggioranza silenziosa. Messaggi come questi vanno rifiutati sempre. E condannati.
Penso anche un’altra cosa: di cattivi maestri questo Paese è pieno anche e soprattutto fuori da scuola. In questi mesi è stato consentito a chi ha grandi responsabilità, politiche o amministrative, di minimizzare, banalizzare e anche deridere il tema della scuola in presenza, il valore dello studio, la sofferenza di bambini e adolescenti. Questo è il risultato.
Ad Anita e alla sua mamma mando un grande abbraccio.
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