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Ambiente

La torinese Alma Italia e la coltivazione condivisa, a Ivrea il primo parco naturale di bambù con percorsi legati all’ambiente

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Un’iniziativa tutta italiana, etica e green per rigenerare un polmone nel nostro pianeta. Per la “svolta verde” di cui il mondo ha bisogno serve il contributo di tutti, così Alma Italia S.p.A. – azienda torinese leader nel settore della green economy – punta alla condivisione e sceglie una modalità innovativa per innescare il proprio processo di rebranding: una piattaforma online per chiedere ai suoi oltre mille azionisti di scegliere marchio e slogan che meglio identificano la società. A dicembre si sono chiuse le votazioni per il lancio del nuovo logo e hashtag #coltiviamovalori scelto come impegno e esortazione, visibili sul sito almaitaliaspa.it.

La scelta di aprire al confronto sulla propria identità è in linea con il core business dell’azienda, che da anni promuove un progetto in grado di unire ecosostenibilità e redditività: a tutti è consentito di accedere alla coltivazione condivisa di bambù gigante per riforestare terreni impoveriti, investendo su foreste di bambuseti. Sono più di 1.500 le applicazioni industriali derivanti dalla pianta di bambù gigante, dal germoglio utilizzato nel settore alimentare, alle foglie impiegate oltreché in campo food, anche nel settore cosmetico e farmaceutico, fino al culmo, la cosiddetta “canna di bambù” che trova molteplici usi in ambito tessile, edile e nel settore dell’arredo e dell’oggettistica.

Una rivoluzione verde lanciata da Alma Italia S.p.A, attraverso un modello di business che, dal 2015 a oggi, ha già permesso di realizzare oltre 70 ettari di bambuseti in Piemonte, Emilia Romagna e Puglia. Grazie alle sue proprietà fitodepurative, il bambù consente inoltre di bonificare e rimineralizzare i terreni, aggiungendo valore ambientale ed economico al contesto che le ospita. A Ivrea, Alma Italia S.p.A ha dato così il via al primo parco naturale di bambù, il secondo in termini di estensione (15 ettari), con l’obiettivo di accogliere nell’arco dei prossimi tre-cinque anni, percorsi educativi legati all’ambiente volti a sensibilizzare il pubblico sui benefici economici, ambientali e rigenerativi del bambù. Alma Italia S.p.A ha inoltre favorito la nascita di piantagioni di bambù gigante a Ferrara (8 ettari) e Brindisi (45 ettari).

In ottica di economia e agricoltura rigenerativa, Alma Italia Spa affianca inoltre alla piantumazione di bambù gigante l’attività di lombricoltura, coordinata dalla controllata Conitalo S.r.l. società che gestisce il più grande impianto d’Europa, con circa 26 mila metri quadri effettivi di lombrichi rossi, per una produzione media annua di 60.000 quintali di puro vermicompost, il “lievito madre della terra”, sostanza organica di arricchimento dei terreni e concime biologico che consente di evitare l’uso di agenti chimici. Le aree di produzione hanno sede a Fossano (Cuneo), dove avviene anche il confezionamento del vermicompost, e a Turi (Bari).

Un’iniziativa per l’ambiente nata dalla new generation del mondo agricolo, in linea con gli ultimi trend di rilancio delle economie rurali dalla forte vocazione agricola, rivolta non solo ad agricoltori, ma anche a cordate di piccoli investitori che con un basso investimento possono entrare in un modello di business dal cuore verde ed etico: una piantagione di un solo ettaro di bambù gigante a produttività non intensiva ha infatti una rendita media annua realisticamente stimata tra i 22.000 e i 45.000 euro.

Unico caso nel mercato italiano in grado di coprire l’intera filiera del bambù gigante, la holding Alma Italia S.p.A si posiziona in linea con le sfide della Green Economy dei prossimi anni, attraverso un modello di economia circolare composto da tre fondamentali componenti: la coltura e la gestione dei bambuseti, l’attività di lombricoltura di Conitalo S.r.l., e infine l’anima commerciale di Bambùbio S.r.l. che consente di far arrivare al consumatore finale tutti i prodotti a base di bambù, che nel 2020 è stata anche protagonista del lancio del nuovo brand di moda ecosostenibile Cannadibambù.

Investire nella piantagione di bambù oggi significa investire in una risorsa ecologica in grado di contribuire ad un futuro più green, puntando a una maggior salvaguardia dell’ambiente, contribuendo non solo a ridurre l’effetto serra, ma anche a ridurre la pressione sulle foreste naturali rimaste nel mondo.

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