Cronaca
Mercato libero scambio: Comune di Torino pronto ad impugnare delibera della Regione Piemonte
“Apprendiamo da fonti giornalistiche la decisione della Giunta regionale di cancellare l’esperienza di libero scambio. Nuovamente, questa scelta non solo non è stata nè concordata nè discussa, e a ben poco valgono le rassicurazioni di sospensione che ad oggi arrivano per bocca degli esponenti della giunta”. A dichiararlo è l’assessore comunale a Diritti e Pari Opportunità, Marco Giusta, in una nota.
Nel comunicato si legge ancora:
Quello a cui assistiamo invece è la volontà di cancellare l’opportunità per alcune tra le fasce più deboli della popolazione, e un’esperienza avanzata e funzionante di riciclo e differenziazione dei rifiuti recuperati dai cassonetti, dalle cantine etc, oggetti che altrimenti sarebbero rifiuto indifferenziato. L’associazione che gestisce il libero scambio infatti collabora con Humana che recupera gli abiti invenduti, Cartesio per la carta e cartone, Sentinelle dei rifiuti e Ecomori per il recupero dei libri, Amiat per il vetro e la plastica. Mi chiedo davvero con che cuore l’assessora Poggio, che ha la delega al commercio ed è persona di cultura, abbia permesso tutto questo”.
Non solo la Regione non ha voluto ascoltare il Comune, ha voluto ignorare anche l’importante presa di posizione della Circoscrizione 7, che ha riconosciuto come il libero scambio sia esperienza importante e fondamentale, sia per evitare la presenza di altri mercatini abusivi per la città, sia come risposta economica a sostegno delle persone, stessa posizione espressa dalle associazioni del territorio. Tante realtà hanno fatto sentire la propria voce per evitare la chiusura del libero scambio, e bastava fare un giro negli ultimi giorni di apertura per poter ascoltare direttamente dalle voci dei clienti la contrarietà anche da parte di chi frequenta quel mercato come semplice cliente.
Per quanto ci riguarda, ho dato mandato agli uffici di reperire la delibera approvata alla Regione Piemonte e di trasmetterla agli uffici dell’Avvocatura comunale al fine di verificare gli estremi per una impugnazione. Non solo infatti il libero scambio è esperienza positiva sociale e ambientale, ma anche un progetto che genera economia per la città. Anche di questo chiederemo conto alla Regione.
Infine, un appello alle altre forze politiche e della società civile: in questa battaglia di civiltà, ognuno nelle proprie specificità e nei propri modi di rappresentazione, faccia sentire la propria voce per scongiurare quella che è un gesto vigliacco e irresponsabile.
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