Biella
Sia luce: al Duomo di Biella Effetto di causa di Valerio Tedeschi
È passato poco più di un anno dall’avvio del progetto Sia Luce, che in questi mesi ha portato al Duomo di Biella quattro diversi artisti contemporanei di respiro internazionale con le loro rispettive opere. Ognuno degli appuntamenti ha visto il tema del sacro declinarsi in maniera diversa: dalle mani in resina di Marco La Rosa, riprodotte così come appaiono nell’Ultima cena di Leonardo, ai pani scolpiti nella pietra del Convivio di Daniela Novello, dal rosario Preghiera di Alessandra Maio, all’Epifania di Giovanni Rossi.
Nonostante le difficoltà legate a questo periodo, il progetto continua: fino al 10 gennaio 2021 è possibile ammirare la scultura Effetto di causa di Valerio Tedeschi, un blocco di marmo bianco, una pietra preziosa dal colore latteo che è sciolta, nella sua composta durezza, da un fascio di luce proveniente da una torcia nera. Il titolo è anche la chiave d’interpretazione dell’opera: non un rapporto di causa e effetto – la luce sul marmo e il suo scioglimento, ma l’idea dell’effetto sulla causa, cioè il valore che si somma all’oggetto per trasformarlo in qualcosa di vivo, di palpabile, di morbido e che si amplia in superficie. Questo è anche l’effetto di una fede fatta di amore, carità e speranza. L’opera è visitabile ogni giorno dalle 7 alle 19 nel Duomo di Biella.
Per garantire la sicurezza dei visitatori le visite guidate sono sospese. Tuttavia giovedì 26 novembre alle 21 sarà possibile seguire online la conferenza della professoressa Adriana Valerio, docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso l’Università Federico II di Napoli. Nel corso dell’evento, presenterà il suo ultimo libro Maria Maddalena. Equivoci, storie e rappresentazioni (il Mulino, 2020).
Valerio Tedeschi è nato nel 1958 a Verbania, risiede e lavora a Mergozzo sul Lago Maggiore. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Novara, si trasferisce nel 1979 a Londra, dove approfondisce diversi aspetti della sua personalità creativa, svolgendo attività di musicista jazz. Vive dal 1982 al 1988 in Sicilia, a Palermo e Siracusa, dove collabora tra l’altro alla rivista “Tema Celeste” di Demetrio Paparoni. Dal 1988 frequenta i laboratori di scultura di Carrara, svolta decisiva nelle sue determinazioni poetiche. Ha acquisito da diversi anni una posizione di rilievo nella complessa vicenda della scultura italiana contemporanea, in virtù di una originale ricerca di rara qualità tecnica e stilistica sulla materia marmorea. Da allora a oggi ha realizzato diverse opere pubbliche sia in Italia che all’estero ed è presente in collezioni private e museali.
Il progetto “Sia luce” mette al centro del suo interesse il complesso della cattedrale di Biella, come fulcro della spiritualità della città e del suo territorio. La cattedrale, il battistero sono edifici di culto affidati a una comunità. Sono luoghi inclusivi che assorbono una storia di secoli e che sanno accogliere competenze corali, discussioni e confronto. La chiesa è un luogo non solo di sacramenti, ma anche di passaggio dove chi non lo frequenta assiduamente ne riconosce però l’identità e la sua collocazione in un percorso storico artistico.
Sia Luce è un’occasione per approfondire la conoscenza della chiesa cattedrale e di tutto il complesso di affaccio su Piazza Duomo e insieme imparare ad amare l’architettura sacra che si è sviluppato in quel contesto nel corso dei secoli, recuperando l’identità della storia locale che si è coagulata intorno a questi siti. Una periodica esposizione di opere d’arte contemporanee legate al tema del sacro consentono di integrare e far dialogare i beni artistici che la Cattedrale o il Battistero custodiscono con un linguaggio nuovo e accattivante.
Sia Luce è un progetto della Parrocchia di Santo Stefano di Biella a cura di Irene Finiguerra per BI-BOx.
Si svolge in collaborazione con Studio Anna Fileppo, con il patrocinio della Città di Biella e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese