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Economia

Verso un nuovo DPCM: possibile lockdown in zone rosse con importanti restrizioni nelle aree più a rischio infezioni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Governo e il Comitato Tecnico Scientifico stanno ragionando su un nuovo DPCM, il quarto consecutivo necessariamente più restrittivo per bloccare la diffusione del Coronavirus.

Durante il vertice tra il Governo e gli enti locali per definire le prossime strategie contro l’epidemia di Covid19 – Coronavirus, le Regioni e i Comuni hanno esposto la volontà di evitare lockdown sia a livello nazionale che a livello locale. Alcuni governatori hanno proposto una limitazione agli spostamenti delle persone con più di 70 anni o di bloccare la possibilità di circolazione dopo le 18 e la chiusura dei centri commerciali nei weekend perché in quei giorni si concentra l’affluenza più alta.

Allo studio del Governo, l’istituzione di Zone rosse per almeno due settimane, in accordo con i presidenti delle Regioni.

Undici Regioni italiane sono classificate a alto rischio di una trasmissione non controllata del virus: Abruzzo, Basilicata, Veneto, Liguria, Val D’Aosta, Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana. Altre otto regioni sono classificate a rischio moderato: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Molise, Bolzano, Trento, Umbria. Comunque tutte le Regioni hanno riportato criticità di resilienza, tranne il Molise.

Non si tratterà di una chiusura generalizzata ma di un lockdown ristretto ad alcune regioni o città. Lombardia, Veneto e Campania e cinque delle più grandi città italiane sono a rischio chiusura : Milano, Napoli, Roma, Torino e Bologna in cui l’indice Rt è vicino alla soglia di attenzione in cui l’indice r è superiore a 1,5.

Sono anche previsti provvedimenti a carattere nazionale come la chiusura dei centri commerciali nei weekend e la riduzione al 50 per cento della capienza sui mezzi di trasporto pubblici oltre a un aumento del ricorso alla didattica a distanza.

I territori interessati dal blocco vedranno vietati tutti gli spostamenti non necessari, resteranno aperte solo le attività commerciali e produttive ritenute essenziali. Gli spostamenti saranno consentiti in presenza di comprovate esigenze di lavoro, salute o urgenza e che dovranno essere giustificate con apposita autocertificazione.

Il Governo sta anche valutando il blocco degli spostamenti da regione a regione secondo il principio che ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio.

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