Cultura
Il procuratore e la bella dormiente, intervista con Giorgio Vitari
E’ ambientato tutto ad Ivrea il nuovo romanzo di Giorgio Vitari, Il procuratore e la bella dormiente, Neos Edizioni. Siamo nel febbraio del 1999 ed oltre ad essere il mese del Canevale e della battaglia delle arance (date uno sguardo alla copertina), è anche l’anno in cui l’Olivetti tenta la scalata alla Telecom.
I due eventi sono al centro della vicenda, che si apre con la scoperta di un cadavere. Un uomo, autista all’Olivetti, è stato trovato senza vita con una lunga forbice conficcata nella schiena. A guidare le indagini sarà il Procuratore Fancesco Rotari, che dovrà districarsi tra i segreti aziendali e le gelosie legate al carnevale, senza dimenticare i rapporti personali che legano la vittima ai protagonisti. Trovate qui la recensione completa del libro.
Giorgio Vitari ha risposto alle mie domande.
La nuova avventura del Procuratore Rotari è ambientata in un mese ed in un anno molto particolari. Siamo nel febbraio 1999. A Ivrea è tempo di carnevale e di scalata Olivetti a Telecom. Come è nata l’idea di questo romanzo?
L’idea del romanzo è nata in parte per caso, scoprendo che la scalata dell’Olivetti alla Telecom, l’operazione finanziaria più grande del secolo XX in Italia e non solo, ha avuto il suo clou nella settimana di Carnevale: essendo io stato procuratore della Repubblica ad Ivrea proprio in quegli anni certo ero al corrente sia della scalata sia del Carnevale, ma non avevo fatto caso alla coincidenza cronologica. Come me penso molti altri.
Tu sei effettivamente stato Procuratore a Ivrea e hai avuto modo di conoscere la città. Cosa significa il Carnevale per Ivrea? Cosa significa invece l’Olivetti per Ivrea?
L’Olivetti dei tempi di Adriano e immediatamente successivi ha plasmato in positivo e in modo non replicabile Ivrea e il Canavese. Il Carnevale è una manifestazione che coinvolge gli eporediesi per tutto l’anno ma in particolare nei giorni dedicati. Nel romanzo ho cercato di rendere l’importanza di entrambe le cose. Il giallo, che pure esiste e spero sia avvincente, anche in questo romanzo è un pretesto per raccontare cose vere, importanti ma molto poco note.
Come si è evoluto il personaggio di Rotari dal primo al secondo romanzo? Quanto di Giorgio Vitari c’è in Francesco Rotari?
Ròtari, qui procuratore capo mentre nel precedente romanzo era sostituto, sicuramente è ricostruito sulla base dei miei ricordi personali e quindi almeno in parte autobiografico. Così come altri personaggi sono facilmente (per chi li conosce) identificabili: è un mio modo per tributare loro riconoscenza e simpatia.
Chi/cosa è la bella dormiente?
Il titolo si ispira allo sky-line di Ivrea, dominato dal profilo del Gran Paradiso, che visto dalla città raffigura una fanciulla supina e addormentata, come bene è stato riprodotto in copertina: la Bella Dormiente da sempre e per sempre protegge e vigila sulla città, a dispetto di quanto fanno gli esseri umani.
E’ già pronta una nuova avventura per il Procuratore Rotari?
Ho già diverse idee per la terza avventura di Francesco Ròtari: vedremo nel 2021.
Gli affezionati (mi stupisco per primo ma ce ne sono!) potranno tra pochi giorni leggere il breve racconto di un’altra indagine di Ròtari, nel 2017, al termine della carriera, inserita col titolo “Il procuratore e il pungolo” nell’antologia “Tutto Sotto” che uscirà il 2 novembre edita dalla Neos.
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