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Al Cto di Torino si opererà anche al sabato per ridurre le liste di attesa
Dalla prossima settimana all’ospedale Cto di Torino si opererà anche al sabato per accorciare le liste d’attesa di ortopedia. Una sperimentazione gestionale ed un progetto pilota con un reparto apposito ed una sala operatoria dedicata per 6 giorni alla settimana per interventi chirurgici extra di ortopedia ad alta complessità per poter accorciare le liste d’attesa, che nel periodo del lockdown Covid sono aumentate significativamente.
Tra le necessità emerse durante l’emergenza Covid19 si è identificata la priorità di ridisegnare i percorsi dei pazienti no Covid, che a vario titolo necessitano di una presa in carico. La Città della Salute di Torino, da subito in prima linea nella lotta al Coronavirus, non ha mai dimenticato i tanti malati ad alta complessità clinico-assistenziale, che ogni giorno hanno varcato la soglia dei propri ospedali e che ora popolano le liste di attesa per interventi chirurgici ad alta complessità.
Questa sperimentazione gestionale è un’arma in più messa in campo dalla Città della Salute per aggredire le liste di attesa ortopediche.
L’ospedale CTO diviene attore protagonista di una sperimentazione clinica gestionale, dove viene attivata una corsia dedicata ai pazienti affetti da patologie ortopediche.
Su iniziativa di Giovanni La Valle (Commissario Città della Salute di Torino), in accordo con l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, si è predisposto un progetto pilota che ridisegni la presa in carico di tali pazienti, attraverso la rimodulazione delle liste d’attesa per le patologie ad alta complessità.
Una sperimentazione di 4 mesi per rispondere ai tanti malati iscritti nelle liste di attesa.
La durata prevista del progetto decorre dal 14 settembre al 31 dicembre 2020.
Un reparto di 20 posti letto sarà aperto in questi giorni presso il CTO, dove troveranno posto i pazienti affetti da tali patologie. Ogni giorno, per 6 giorni alla settimana dalle ore 7,30 alle ore 16, una sala operatoria verrà dedicata loro, con specifici iter clinico-assistenziali.
Queste saranno le tipologie di intervento effettuate: – stabilizzazione vertebrale in patologie degenerative del rachide, esiti di scoliosi complesse e di patologie traumatiche (508 pazienti in attesa); – protesi d’anca in patologie degenerative e patologie oncologiche (1203 pazienti in attesa); – protesi di ginocchio in patologie degenerative e patologie oncologiche (636 pazienti in attesa).
Il professor Alessandro Massè (Direttore di Ortopedia universitaria), in collaborazione con il professor Giuseppe Massazza (Direttore Dipartimento Ortopedia traumatologia e riabilitazione) ed il dottor Maurizio Berardino (Direttore Dipartimento Anestesia, rianimazione ed emergenza), sarà il coordinatore del progetto chirurgico, che vedrà collaborare tutte le eccellenze chirurgiche e non ad alta specializzazione del CTO.
Tecniche chirurgiche consolidate ed interventi riabilitativi integrati, con una semplificazione dei percorsi, sono gli ingredienti semplici di uno sforzo organizzativo gestionale e clinico per dare una risposta concreta alle richieste dei pazienti. L’équipe chirurgica verrà assistita da un percorso anestesiologico, riabilitativo ed assistenziale integrato. Il progetto riabilitativo sarà integrato in tutte le fasi del ricovero ed alla dimissione, grazie alla collaborazione stretta con la rete riabilitativa territoriale, così da ottimizzare non solo i tempi di degenza, ma anche la presa in carico del paziente dimesso.
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