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Cuneo

Tre sacerdoti cuneesi insigniti dal Papa del titolo di Cappellano di sua Santità

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Hanno servito per diversi decenni una medesima parrocchia, creando tre case di riposo che ancora oggi sono strutture preziose per gli anziani delle nostre famiglie: per questo motivo papa Francesco, su richiesta del Vescovo Piero Delbosco, ha conferito il titolo di Cappellano di sua Santità a don Giorgio Ghibaudo, 94 anni, dal 2002 parroco emerito del Cuore Immacolato di Maria in Cuneo, don Francesco Silvestro, 92 anni, dal 2015 parroco emerito di San Nicolao in Vernante e don Romano Fiandra, 84 anni, dal 2015 parroco emerito di San Pietro in Limone Piemonte e attualmente Amministratore parrocchiale di Roaschia.

Don Giorgio Ghibaudo, nato a Borgo San Dalmazzo 15 ottobre 1925, ordinato prete il 27 giugno 1948, è stato vicecurato a Valdieri e poi in Cuneo nella Cattedrale. Nel 1956 fu nominato parroco dell’erigenda parrocchia del Cuore Immacolato di Maria in Cuneo: realizzata in meno di un anno la prima cappella, attese alla costruzione delle opere parrocchiali, prima di porre la prima pietra della grande chiesa nel 1961. Iniziò a celebrare nella cripta nel 1963; la grande chiesa venne consacrata nel 1970. Nel frattempo si attivò la casa alpina ad Argentera, poi il centro per gli anziani nell’ex prima cappella, e nel 1981 venne aperta le comunità “Luca e Fabio” per recupero di giovani in difficoltà. Infine, seguendo l’onda dell’invecchiamento della popolazione della parrocchia, nel 1989 si diede vita al “Soggiorno”, residenza assistita per anziani, a San Rocco Castagnaretta, in una parte del complesso “Stella Matutina” concesso dalla Suore di San Giuseppe. Dopo 46 anni di intensa cura pastorale, don Giorgio lasciò la parrocchia nel 2002, continuando ad essere presente tra i suoi parrocchiani nel “Soggiorno”.

Don Francesco Silvestro, nato a Torino il 22 novembre 1927, è stato ordinato prete il 29 giugno 1950. Dopo un lungo servizio da vicario parrocchiale a Fontanelle ed in Cuneo a Sant’Ambrogio, mentre anche insegnava nelle scuole medie in Seminario, nel 1961 andò parroco a Folchi, continuando ad insegnare religione nelle scuole medie di Vernante. Nel 1967 entrò parroco in Vernante, rinnovando l’oratorio per ragazzi, curando anziani e famiglie con rinnovato slancio e guidando la comunità parrocchiale con equilibrato zelo nel clima postconciliare. Pur non avendo responsabilità diretta nell’amministrazione della locale scuola dell’infanzia, sostenne l’ampliamento e l’adeguamento dei locali della scuola, cercando risorse per l’impresa, confidando più in Maria Ausiliatrice che nei contributi pubblici, trasferendone infine la gestione alla parrocchia. Allo stesso modo collaborò in prima persona alla realizzazione della moderna casa di riposo “Sacro Cuore” per gli anziani del paese che oggi la parrocchia continua a gestire. Dal 1998 provvide pure al servizio nel santuario della Madonna della Valle. Rinunciò alla parrocchia nel 2015, dopo 48 anni di servizio, sostenendola con la preghiera presso il santuario di Fontanelle, dove è ospite nella Casa del Clero.

Don Romano Fiandra, nato a Pietraporzio il 26 febbraio 1936, è stato ordinato prete il 28 giugno 1959, e ha svolto il servizio di vicario parrocchiale a Vinadio, Fontanelle ed in Cuneo a Santa Maria e poi al Cuore Immacolato. Nel 1974 venne nominato parroco di San Pietro e Santa Lucia Monterosso, facendo nel frattempo l’insegnate di religione presso il Liceo artistico di Cuneo. A Monterosso si fece promotore nel 1979 della casa di riposo “Vittoria”, adattando un ex albergo lasciato alla parrocchia. Inviato parroco a Limone nel 1982, completò il restauro del complesso del convento e per il giubileo del 2000 mise a nuovo la gotica parrocchiale di San Pietro, portando avanti un ministero prezioso a servizio dei limonesi e apprezzato dai numerosi villeggianti per il suo singolare carisma. Collaborò con il Comune nel passaggio della scuola dell’infanzia ad una locale associazione e soprattutto nella riconversione del vecchio ospedale “Santo Spirito” in moderna casa di riposo, realizzata con una particolare cura, di cui fu presidente per diversi anni e che oggi è gestita da una locale fondazione. Con la rinuncia alla parrocchia nel 2015, dopo 33 anni di cura pastorale, rimase ad abitare a Limone, collaborando in particolare nel servizio alla casa di riposo, e dal 2018 è anche amministratore parrocchiale di Roaschia.

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