Cittadini
Riparti Piemonte, la Lega cambia idea ed esclude i sexy shop dal bonus una tantum
Niente bonus da 1500 euro per i sexy shop in Piemonte. Stamane, infatti, in Regione, spiega Marco Grimaldi, Capogruppo Liberi Uguali Verdi, “dopo estenuanti discussioni e tantissimi emendamenti delle opposizioni, la maggioranza ha inserito nel testo alcuni codici Ateco delle categorie minori prima assenti, ripetutamente segnalate di noi (dal commercio al dettaglio di mobili, chincaglierie, spago, articoli religiosi, agli esercizi di riparazione di elettrodomestici e calzature). Tutto bene? No: all’ultimo spunta un subemendamento del Capogruppo della Lega Preioni per escludere dal bonus una tantum a fondo perduto il commercio al dettaglio di articoli per adulti, meglio noti come ‘sexy shop’. Come se si potesse esercitare una presunta autorità morale per stabilire discriminazioni ed esclusioni” – ha commenta Grimaldi durante la discussione in Aula sul “Riparti Piemonte”.
Prima ancora dell’emendamento della maggioranza che corregge le mancanze del testo originale, nell’imbarazzo della stessa maggioranza è stato infatti approvato il subemendamento a firma Preioni per escludere dal bonus i suddetti esercizi.
“Preioni non ha capito che non è obbligato ad acquistare da ogni esercente a cui si dà il bonus” – prosegue Grimaldi. – “Siamo qui per offrire un sostegno a chi non chiede garanzie e paga le tasse in Piemonte, che venda toma, tappi di sughero, statuette di santi o mutandine commestibili. Prima gli artigiani piemontesi? La ferocia di Preioni è superata soltanto dalla sua profonda ipocrisia, capace di dare giudizi morali su tutti tranne che su se stesso. Spero davvero che quegli esercenti facciamo ricorso e lo citino in giudizio”.
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