Cronaca
Valle d’Aosta, scoperto traffico di eroina da 70 mila euro al mese con un centinaio di clienti
Sono in corso dall’alba di oggi le attività che hanno portato al culmine dell’operazione “FeuDora”, indirizzata a contrastare lo spaccio di droghe pesanti in Valle d’Aosta.
Su ordine del Tribunale di Aosta, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, oltre 70 Fiamme Gialle del Gruppo Aosta stanno eseguendo 10 arresti e circa 20 perquisizioni fra Valle d’Aosta, Piemonte e Calabria, con l’ausilio di 7 unità cinofile antidroga ed un cash dog.
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Aosta, Dott. Giuseppe Colazingari, ha disposto il carcere per 5 soggetti, di cui 2 già detenuti presso le case circondariali di Brissogne e di Torino, poiché arrestati dalle Fiamme Gialle d’iniziativa in precedenti attività antidroga, e gli arresti domiciliari per altre 5 persone (di cui uno già confinato presso la propria residenza).
Le attività d’indagine, svolte nell’ambito dell’operazione denominata “FeuDora” ed eseguite dal Gruppo Aosta della Guardia di Finanza con il coordinamento del Sostituto Procuratore Francesco Pizzato, nonché sotto l’attenta direzione del Procuratore Capo Paolo Fortuna, hanno permesso di ricostruire il flusso e le modalità di approvvigionamento delle droghe pesanti dalla Calabria fino alla Valle d’Aosta.
Una volta giunti nel territorio valdostano, gli stupefacenti venivano gestiti, occultati e smerciati nella roccaforte del quartiere Dora (di qui il nome dell’Operazione) dal noto e pluripregiudicato Giuseppe Nirta.
Nirta, nato a San Luca (RC) il 15.02.1952 e residente in Valle a partire dagli anni 90, risulta gravato da precedenti penali per truffa, associazione per delinquere e stupefacenti. Tratto in arresto nel 1999 e nel 2009 i predetti reati, interdetto dai Pubblici Uffici nel 2011, sottoposto alla Sorveglianza Speciale fra il 2014 e il 2018. Il 27 marzo scorso è stato nuovamente arrestato per traffico di sostanze stupefacenti dalle Fiamme Gialle del Gruppo Aosta, poiché sorpreso con quasi un chilogrammo di eroina, arricchendo ulteriormente il suo curriculum criminale.
Proprio in questi giorni, le analisi svolte sull’eroina sequestrata hanno permesso di appurare che si tratta della famigerata Black tar, letteralmente “catrame nero”, una tipologia di bassa qualità (per questo ancora più pericolosa) ma che viene scelta per il suo basso costo.
Le indagini, tra l’altro portate avanti in piena emergenza epidemiologica da COVID-19, in pochi mesi hanno portato alla dettagliata ricostruzione di un’articolata piramide criminosa.
Oltre al vertice, occupato da Nirta, un ruolo primario era svolto da Giuseppe Ficara, oggi arrestato, dal quale dipendevano una serie di altri spacciatori: Sebastian Luhring e Massimo Penti, condotti in carcere oggi, nonché Christian Bredy, Adriana Chiambretti, Marco Casone, Giuseppe Mauri Zavaglia e Roberta Orrù, tutti ai domiciliari.
Il quadro delle misure cautelari si arricchisce con gli arresti già eseguiti dello stesso Giuseppe Nirta, Laura Ficara e Daniele Ferrari, i primi due destinatari di un’ulteriore provvedimento restrittivo notificato oggi in carcere.
Nel corso dell’operazione, sorretta da indagini tecniche e da un costante monitoraggio dei 13 indagati e dei loro acquirenti, è stato individuato un “giro d’affari” da circa 70.000 Euro mensili, determinato anche dal numero dei consumatori individuati, pari ad un centinaio di persone.
Nonostante ciò, nove dei dieci arrestati erano percettori del reddito di cittadinanza. Nei confronti di Nirta e Laura Ficara, precedentemente arrestati, il sussidio era stato immediatamente interrotto.
Analoga azione verrà intrapresa a seguito dei provvedimenti cautelari eseguiti in data odierna anche nei confronti degli altri percettori.
Ad oggi, con svariati sequestri effettuati anche a scapito dei vari consumatori, l’operazione “FeuDora” ha permesso di sottrarre al mercato degli stupefacenti della Valle d’Aosta oltre un chilogrammo di eroina, circa 200 gr. di cocaina e 50 gr. di hashish.
Fra i sequestri sono anche da ricordare 60 carati di zaffiri per un valore che oscilla dai 24.000 ai 42.000 €, 4 orologi di pregio e circa 7.000 € in contanti. Nel corso delle perquisizioni odierne, infine, sono stati ancora rinvenuti circa 15 grammi di eroina, 5 grammi di hashish, altrettanti di marijuana, 2 piante di marijuana, nonché un coltello e 1.750 Euro in contanti.
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