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Cultura

A che ora passa il treno per la guarigione? intervista con Noria Nalli

Gabriele Farina

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Noria Nalli è una donna piena di energia, giornalista appassionata, fa un sacco di cose (tra le altre cura il blog Avventure semiserie delle mie gambe su QP). A margine è malata di sclerosi multipla ed invece di cedere alla malattia ha deciso di combatterla raccontandola (sul suo blog Sclerotica e in tanti altri posti).

Ora ha dato alla luce A che ora passa il treno per la guarigione?, raccolta di racconti in realtà già pubblicati tra il 2011 e il 2013 su La Stampa nella rubrica “Ritratti di corsia”. Se volete saperne di più trovate qui la recensione del libro.

Intanto Noria Nalli ha risposto alle mie domande.

Questa raccolta nasce in un periodo per te molto difficile, mentre eri ricoverata in ospedale. Ti ha aiutato affrontare quel lungo periodo osservando e scrivendo?

Mi ha aiutato tantissimo. Mi sentivo un po’ come un’inviata di guerra, che doveva aguzzare la memoria e lo spirito di osservazione. Essere ricoverata acquisiva un valore aggiunto alla cura. Sembrerà strano, ma in certi momenti mi sentivo come una “testimone privilegiata”

Più che racconti queste mi sembrano piccole pennellate, dolci sogni nati da uno sguardo. Ricordi il processo artistico che ti ha portato a trasformare degli incontri fortuiti in racconti?

Tutto partiva da una frase, uno sguardo, un’emozione. Molto spesso gli incontri ospedalieri, mi ricordavano film, attori del passato o libri.

A che ora passa il treno per la guarigione? Perchè hai scelto questo racconto per dare il titolo alla raccolta?

Lo trovo beneaugurale in questo momento di pandemia ed è anche il titolo di uno dei racconti a cui sono particolarmente affezionata.

Cosa ti è rimasto di quello specifico periodo?

Il desiderio di scrivere e raccontare, cercando di non perdere quel particolare punto di vista sul mondo.

Siamo ora in un periodo difficile per tutti. Tu, che tuo malgrado hai esperienza di costrizioni e limiti pesanti, che consigli daresti a chi si trova la vita (in realtà minimamente) rivoluzionata dall’emergenza Coonavirus?

Cercare di sfruttare al massimo la situazione. Ingegnarsi per fare lo stesso le cose, ma in modo diverso. Usare le dirette web ha fornito possibilità interessanti. Ad esempio molti youtuber hanno realizzato video davvero piacevoli, aguzzando la fantasia.

Non ho dubbi che scrivere ti aiuti a combattere giorno dopo giorno. Credi che possa aiutare anche chi ti legge a proseguire le proprie battaglie?

Mi piacerebbe regalare dei momenti di riflessione, istanti di lieve poesia.

Parlare dei tuoi libri è inevitabilmente parlare di te e della tua malattia. Permettimi però un’ultima domanda ancora più direttamente personale: come prosegue la tua coabitazione con la sclerosi multipla?

Sono in una fase sospesa, che forse non sono ancora pronta a raccontare.

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