Cronaca
Droga a Torino ai tempi del Coronavirus: domanda stabile ma cambiano le ‘piazze di spaccio’
Ad essere cambiato, almeno in parte, è il sistema delle “piazze di spaccio”: formalmente “chiuse” al pubblico degli acquirenti, ora la droga si consegna a domicilio, in coda al supermercato o nelle abitazioni degli spacciatori. E’ quanto sottolinea la Questura di Torino in comunicato stampa sugli ultimi arresti effettuati, già 46 nella prima settimana di maggio. Di seguito il testo della nota:
La cocaina, l’hashish, la marijuana e l’eroina continuano a essere vendute perché la domanda dei consumatori, pur costretti alla “quarantena”, rimane stabile; una leggera flessione riguarda i consumatori occasionali, meno bisognosi di reperire una dose rischiando di incorrere nei controlli. Ad essere cambiato, almeno in parte, è il sistema delle “piazze di spaccio”: formalmente “chiuse” al pubblico degli acquirenti, ora la droga si consegna a domicilio, in coda al supermercato o nelle abitazioni degli spacciatori. Non solo, la difficoltà di reperire droga da immettere nel mercato fa si che sempre più spesso si venda intonaco, plexiglass e altre sostanze da taglio, trasformando gli spacciatori in abili truffatori ai danni di inconsapevoli acquirenti (la cui condizione spesso non consente di avvedersi del raggiro).
In questo scenario, l’attività di contrasto allo spaccio della Questura di Torino non conosce sosta. Anzi. Nella prima settimana di maggio sono stati sequestrati 10 kg di sostanza stupefacente: la metà circa è marijuana, il resto cocaina, crack e eroina.
Sempre nella prima settimana, sono 46 gli arresti, la metà sono per spaccio, il resto, nell’ordine, riguarda delitti contro il patrimonio (furti e rapine), delitti contro la persona (maltrattamenti, atti persecutori e lesioni) e reati di vario genere. Numeri questi che mantengono costante il dato del mese di aprile: su 183 arresti, 104 sono quelli connessi al traffico di stupefacenti seguono, nell’ordine, delitti contro il patrimonio e delitti contro la persona.
Molte le segnalazioni giunte dai cittadini: costretti a stare a casa, sono state sentinelle sul territorio che, grazie all’app YouPol e le chiamate al 112 NUE, hanno contribuito all’attività di prevenzione e repressione sul territorio della provincia.
Come avvenuto ieri quando un anziano signore, appostato dal balcone di casa sua, riferisce di aver visto da giorni un soggetto africano in fila davanti al LIDL di via Cigna 169. Senza mai entrare nel supermercato l’uomo, con una busta recante il marchio del supermercato, rimaneva in fila per ore, ricevendo i suoi clienti, in macchina o a piedi, cui consegnava dosi di sostanza. Il suo tentativo di mimetizzarsi come cliente, però, fallisce alla vista degli agenti del Comm.to Madonna di Campagna: l’uomo cerca di abbandonare la fila ma viene bloccato e trovato in possesso di 13 dosi di crack. Per lui, già noto alle forze dell’ordine per reati simili, scattano le manette.
Droga in coda al supermercato ma anche basi di spaccio celate nelle abitazioni, in tempo di quarantena, la droga si vende nelle case. Solo ieri, due casi.
Il primo, zona Borgo Vittoria, riguarda un ventiduenne rumeno scoperto a detenere in casa 450 grammi di marijuana all’interno di alcuni barattoli di vetro. In cucina il materiale pronto al confezionamento della sostanza, poi da spacciare sotto casa, in camera da letto la somma di denaro contante di 1.450 €.
Sempre ieri, una pattuglia delle Volanti ha notato uscire da uno stabile di via Belfiore un ventenne: il giovane si blocca alla vista dei poliziotti. Ha in mano una busta contenente 50 grammi di marijuana: l’ha appena acquistata da un conoscente che vive in quel palazzo. Si tratta di un cittadino albanese classe ‘96, che nasconde la droga nel balcone di casa per non essere scoperto dalla madre. Nascosto nell’armadietto in plastica sul balcone, i poliziotti rinvengono altri 250 grammi di sostanza. Il ventitreenne viene arrestato per la detenzione e lo spaccio dello stupefacente.
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